Diventare mamme è una gioia di difficile paragone. Eppure, stando almeno allo studio condotto da Save the children, non in tutti i Paesi la gioia raggiunge gli stessi picchi di serenità e di benessere. In altre parole, ancor più nette, in alcuni Paesi diventare mamme è semplicemente un’esperienza “migliore” di altre.
Prima di cominciare a elencare i paragoni geografici, chiariamo subito come l’Italia non se la passi affatto male. Anzi, sui 179 Paesi monitorati dall’organizzazione, il nostro Paese si piazza al 12mo posto, ben davanti agli inglesi e ai francesi, ma comunque al di sotto dei Paesi scandinavi.
Realizzata sulla base dell’opportuna ponderazione dei criteri più importanti come lo stato della madre, l’educazione, il reddito, lo status delle donne, la classifica è compresa tra il primo posto della Norvegia e l’ultimo della Somalia. In mezzo c’è un po’ di tutto, a cominciare dal second best performer, la Finlandia.
Leggi anche: Diventare madri tardi allunga la vita
I motivi di merito per il vecchio Continente non si esauriscono comunque nelle prime due posizioni. Scorrendo la classifica ci si rende ad esempio conto che nelle prime dieci posizioni c’è un solo Paese extra europeo (l’Australia), in grado di precedere il Belgio ma di rimanere attardato rispetto a Islanda, Danimarca, Svezia, Olanda, Spagna, Germania. Undicesima, davanti all’Italia, è l’Austria. La Francia è invece solo 23ma, mentre la Gran Bretagna è 24ma.
Gli ultimi dieci Paesi sono purtroppo tutti africani. Chiudono la classifica, oltre alla Somalia, Sierra Leone, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo. In nove dei dieci ultimi Paesi della classifica, sono attualmente in corso dei conflitti armati.
Leggi anche: Quello che pensate prima di diventare madri (e non sempre è vero)
Sorprende negativamente la retrocessione degli Stati Uniti, che scendono dal 31mo al 22mo posto, dietro il Giappone, la Polonia e la Croazia. Ne consegue che, secondo Save the children, negli Stati Uniti il rischio che una donna muoia di parto è dieci volte maggiore rispetto alla insospettabile Polonia.
Interessante, infine, leggere le motivazioni che sottostanno la presenza dei norvegesi in cima alla classifica. I norvegesi – spiega la presidente dell’ONG, Carolyn Miles, “sono effettivamente ricchi, ma investono anche questa ricchezza nella salute delle madri e dei bambini, facendone una priorità”.
