Ragadi al seno
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Ragadi al seno: cosa sono e come prevenirle

ragadi al seno

Affermazione più che veritiera…a patto che non siano già sopraggiunte le tanto temute ragadi al seno; fenomeno che quasi sempre pone la parola fine alla nostra esperienza di allattamento naturale. Un vero e proprio “dramma” per le mamme che vogliono godere del sensazionale momento in cui nutrono il proprio figlio attraverso un allattamento naturale e, altresì, una potenziale fonte di ripercussioni per il bebè che potrebbe essere costretto ad abbandonare il latte naturale per essere ricondotto a quello artificiale. Ma quali sono i contorni del fenomeno?

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Cosa sono le ragadi?

Iniziamo con il ricordare che le ragadi sono delle ferite e delle lacerazioni che coinvolgono la pelle del capezzolo che nella stragrande maggioranza dei casi insorgono a causa di un’errata posizione assunta durante l’allattamento e che di riflesso si traduce in un errato attacco del bambino al seno. A volte possono essere sanguinolente e in tutti i casi in cui si verificano provocano molto dolore, soprattutto quando il piccolo si attacca al seno: quanto basta per far allontanare la mamma dall’idea di procedere all’allattamento naturale, ricorrendo dunque a dei sostituti artificiali. Ma come prevenire e correggere tale problema, e vivere il momento dell’allattamento con serenità e gioia?

Il metodo più in uso per risolvere il problema è correggere l’attacco del bambino. In particolar modo si deve fare attenzione a tanti piccoli elementi che confermano il corretto attacco:

  • il piccolo durante l’attacco deve prendere il capezzolo e buona parte dell’areola;
  • durante la suzione la sua pancia sia a contatto con il ventre materno;
  • le labbra devono essere rivolte verso l’esterno;
  • il suo respiro deve essere cadenzato alternando la suzione alla deglutizione;
  • se il piccolo dovesse attaccarsi al seno in modo scorretto, occorre staccarlo e ripetere l’offerta del seno.

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Ovviamente non allontanare mai il piccolo tirando il seno! Rischiate di farvi davvero male, meglio inserire delicatamente un mignolo al lato della bocca del piccolo e istintivamente lui mollerà la presa. Un piccolo accorgimento che nella maggior parte dei casi vi richiederà un po’ di “esercizio”, ma che è comunque un lasciapassare per un migliore benessere di questa importante zona del vostro corpo.

Prevenire…

In ogni caso, se sei agli inizi dell’allattamento e ancora non hai riscontrato il problema delle ragadi al seno ovvero se devi ancora partorire, sei ancora in tempo per porre in atto una serie di accorgimenti finalizzati ad evitarne l’insorgere.

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Preparare il seno all’allattamento rendendo più resistente la zona del capezzolo e dell’areola è una delle soluzioni migliori, ma laddove ciò non sia possibile, si deve mantenere costantemente idratata la zona interessata dall’allattamento. Se per ovvi motivi non vuoi applicare creme topiche e disinfettanti, puoi provare ad ammorbidire la cute applicando e massiaggiando i capezzoli con olio extravergine d’oliva, dalle note proprietà emollienti. Si tratta di un metodo del tutto naturale che non comporterà alcun aggravio a te, e nessun pericolo per il bimbo.

… è meglio che curare!

Nel caso in cui siano già presenti delle ragadi, per velocizzare i tempi di guarigione, ti consiglio dopo la poppata di spremere il seno e stendere sul capezzolo e sulla zona lesa un po’ di latte materno(noto per il grande potere antibatterico e cicatrizzante).

Nonostante molti non siano d’accordo, infine, consiglio vivamente l’uso dei para capezzoli. In merito a questo accessorio è sorta una diatriba infinita. C’è una corrente di pensiero convinta che il suo utilizzo possa compromettere la produzione del latte e generi confusione nel bimbo non permettendogli di comprendere la giusta tecnica di attacco. Personalmente sostengo l’altra corrente di pensiero, la quale in primo luogo afferma che prima di gettare tutto alle ortiche forse varrebbe la pena provare tutte le soluzioni possibili. In seconda battuta infine, sono convinta che il para capezzolo possa aiutare la donna a vivere l’allattamento in modo più sereno e come sappiamo, il benessere mentale della mamma giova molto alla produzione del latte.

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Per cui consiglio vivamente tale accessorio, e ne promuovo l’utilizzo per tutto il tempo necessario, ossia fino a completa guarigione della cute. Il vostro seno vi ringrazierà …e il vostro piccolo anche.

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Naturalmente, come per qualsiasi consiglio che abbiamo il piacere di erogare sulle nostre pagine, ricordate che è sempre una buona abitudine quella di condividere con il vostro medico di fiducia tutti gli step fondamentali per poter garantire a voi stesse e ai vostri figli il miglior benessere.

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Dunque, anche nell’ipotesi di prevenzione delle ragadi, o di cura delle stesse, fate in modo di confidarvi apertamente con il medico. Scoprirete in tal modo tantissime soluzioni utili per il vostro caso specifico, e riuscirete ad avvicinarvi al mondo dell’allattamento naturale con ancora maggiore serenità e consapevolezza. L’informazione è fondamentale… soprattutto quando si parla di allattamento!

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