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Che cosa è la montata lattea?

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Se ne parla tanto, ma spesso le donne comprendono di cosa si tratta solamente quando sono vicine al parto. Ma cosa è la montata lattea? Come avviene? Quali sono le caratteristiche di questo processo naturale?

Montata lattea, cosa è?

Circa 48/72 ore dopo il parto, il colostro (che è la prima sostanza che il bimbo ingerisce dalla propria madre attraverso l’allattamento) si trasforma gradualmente nel latte maturo. Una sostanza che diventa sicuramente meno ricca di proteine e sali minerali rispetto al colostro, e contemporaneamente più ricca di grassi.

Fin qui, tutto bene. Peccato solo che spesso la montata lattea si trascini con un pò di dolore per la mamma, che vedrà i propri seni diventare duri, congestionati e caldi. E, appunto, a volte un pò dolenti. Esternamente, il latte viene secreto in maniera abbondante e spesso superiore a quello che è il fabbisogno del bambino.

Alla base della montata lattea vi è un meccanismo del tutto biologico e normale, che determina sia il fenomeno della montata, che i quantitativi di latte che vengono poi somministrati al bimbo. Protagonista di tale processo è un ormone presente in gravidanza, e che inibisce la produzione del latte fino al momento del parto.

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In tal proposito, è utile cercare di rassicurare uno dei principali dubbi delle mamme durante l’allattamento: spesso le mamme si domandano se il bimbo stia ricevendo troppo latte, o troppo poco latte. In realtà, con la sua suzione, il neonato genera un riflesso nervoso che provoca l’abbondante produzione dell’ormone che favorisce la produzione di latte dopo il parto, e che favorisce il passaggio del latte dal tessuto ghiandolare ai dotti galattofori, che sono poi le uscite da cui il bimbo può estrarlo con agevolezza, soddisfacendo i suoi bisogni alimentari.

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Sarà dunque il bimbo a regolare la formazione, l’afflusso di latte e la sua alimentazione. Cercate dunque di “fidarvi” di lui, poichè rappresenterà altresì il termometro della produzione di latte, e della correlata assunzione. Tenete infine conto che, statisticamente, la quantità di latte che viene prodotto ogni giorno incrementa progressivamente durante il primo mese di allattamento, attestandosi poi in equilibrio entro il primo semestre, in un volume compreso tra i 600 e i 900 grammi nell’arco di 24 ore.

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Tenete altresì in considerazione che, contrariamente a quello che ritengono alcuni, in via del tutto superficiale, le dimensioni del seno non influiscono affatto sulla capacità di produrre latte abbondante, e che se è pur vero che la montata lattea può essere dolorosa e fastidiosa, in altri casi può essere praticamente priva di sintomi.

Quando avviene la montata lattea?

La montata lattea, come abbiamo avuto modo di anticipare poche righe fa, è un fenomeno del tutto nazionale, che potrà essere comandato dal bimbo attraverso la suzione, attività che stimolerà il processo di generazione del latte. Dunque, prima il bimbo è attaccato al seno, e prima stimolerà altresì la montata lattea.

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Un altro motivo che dovrebbe indurvi ad attaccare al seno il prima possibile il vostro bimbo è il fatto che il neonato necessita quanto prima del colostro, una sostanza giallastra e densa, che rappresenta non solamente la prima alimentazione del bimbo, quanto altresì un vero e proprio fondamentale componente con il quale la madre trasferisce al proprio bimbo cellule immunitarie, sostanze nutritive di inestimabile valore, e anticorpi.

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Stabilito quanto sopra, ricordiamo come i sintomi tipici della montata lattea siano ben noti nella maggior parte delle donne. Si pensi all’incremento del volume del seno (spesso, anche di diverse taglie rispetto alla vostra forma standard!), alla rigidità dei seni, al calore, alla sensazione di fastidio. A volte, perfino, la montata lattea può essere accompagnata da brividi di freddo, rialzi della temperatura, sbalzi, e così via.

In ogni caso, con un corretto allattamento la montata lattea sarà certamente meno fastidiosa. In altri termini, la suzione frequente del bambino in corrispondenza della montata lattea permetterà di svuotare il seno, rendendolo dunque meno turgido e meno doloroso rispetto a quanto non sarebbe nell’ipotesi contraria.

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Pertanto, riassumendo, cercate di iniziare l’allattamento il prima possibile e alimentate il bimbo seguendo le sue esigenze. Sotto il profilo alimentare, fate in modo di seguire una dieta ricca ed equilibrata, e bevete molta acqua al fine di idratarvi correttamente. Cercate infine di riposare il più possibile tra una poppata e l’altra (tale attività può essere molto più stancante di quanto pensiate!), evitate qualsiasi tipo di ansia o di preoccupazione, smettetela di sentirvi sotto esame e curate l’igiene del seno dopo ogni suzione, garantendo dunque una perfetta pulizia dell’area che il vostro bimbo “aggredirà” con tanta voracità!