Tutti i papà e le mamme sono sempre molto attenti a stimolare la crescita sana ed equilibrata del proprio bebè. E spesso non vedono proprio l’ora che il bimbo (o la bimba!) attraverso degli step considerati “fondamentali” per una corretta maturazione: tra di essi, anche il momento in cui il piccolo comincerà a pronunciare le proprie parole. Sentirsi dire “mamma” o “papà” è naturalmente un’emozione grandissima, e indica che il bimbo sta iniziando a prendere confidenza con questo ulteriore strumento di comunicazione. Tuttavia, è bene non esagerare, né affrettare i tempi: ogni bambino è infatti diverso dagli altri e, pertanto, inizierà a leggere o a scrivere in diversi momento.
Ebbene, secondo quanto afferma un recente studio americano, i bimbi di due anni dovrebbero avere un vocabolario medio di circa 150 parole: quanto necessario per potersi esprimere in maniera basilare, al fine di comunicare i suoi bisogni, e altresì quanto necessario per poter costituire una solida base sulla quale, successivamente, il bimbo inizierà a costruire il proprio vocabolario di adulto.
Di contro, se il bimbo non manifesta dei progressi sotto il punto di vista comunicativo, potrebbe rappresentare un campanello di allarme di eventuali disturbi dell’apprendimento, che sarebbe bene cercare di valutare.
Ad ogni modo, e fatto salve le ipotesi patologiche, si ricorda che il bambino impara per “imitazione”: ovvero, i bimbi guardano i grandi e quello che fanno, e cercano quindi di replicare quello che vedono e sentono, dando seguito a una prima forma, basilare e superficiale, di comunicazione. Di qui il nostro primo consiglio: parlate frequentemente al bimbo, leggetegli qualche favola, e vedrete che il bimbo si incuriosirà, e prenderà dimestichezza, con il linguaggio verbale.
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Ricordate inoltre che è buona abitudine non leggere al bimbo le sole favole a lui destinate, ma avvicinarlo anche alla conversazione “adulta”. Naturalmente lui non capirà nulla, ma si tratta comunque di un buon modo per avvicinarlo e suoni, frequenze di narrazione e tanto altro.
Ancora, cercate di stimolare il balbettio dei vostri figli, e dimostratevi estremamente attenti quando il bimbo inizia a produrre i suoi primi “sforzi” comunicativi verbali. In questo modo non solamente si sentirà “importante” e compreso, ma saprà altresì che il mezzo verbale di comunicazione potrà diventare una delle alternative fondamentali per mostrare i propri bisogni (e, di qui, si sentirà invogliato a migliorare ulteriormente tale capacità!).