Famiglia

Sei un papà-elicottero o una mamma-treno? Non è un gioco: scopri che tipo di genitore sei

 

Secondo gli psicologi ci sono vari tipi di genitori, ovvio. Ma per esemplificare le loro caratteristiche, eccoli associati a dei mezzi di trasporto:  la relazione genitori-figlio è passata negli anni da essere un legame istintivo e intuitivo ad un rapporto pensato e condizionato dalle conoscenze scientifiche. E tu che tipo di genitore sei?  

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Una brava mamma, oggi, è impegnata in una costante stimolazione delle potenzialità cognitive e intellettuali del proprio figlio: lo porta al museo, lo iscrive e segue da vicino in un numero impressionante di attività extrascolastiche, legge tutta la letteratura che esiste sulle migliori strategie educative, fa perfino volontariato a scuola. Se ti riconosci in questo ti po di genitore sei una mamma elicottero: proprio come gli elicotteri, pattugli i tuoi figli dall’alto, senza mai perderli di vista, cercando di provvedere ai bisogni e ai problemi dei piccoli, spesso ancor prima che si presentino. I rischi di una ipergenitorialità sono diversi, primo tra tutti quello di crescere un figlio insicuro e instabile ma anche “tiranno”: un figlio cresciuto con il continuo “aiuto” (anche non richiesto) da parte dei genitori, infatti, tende poi a considerare dovuto tutto ciò che ha. Dovuto dai compagni, dalla società e dal mondo. Per un genitore elicottero i figli sono soprattutto un investimento.

Ci sono poi i genitori nave, quelli che seguono i figli sempre un passo indietro il gozzo, che navigano in acque serene, convinti che il bambino si sporca, litiga coi coetanei, si annoia a casa ma è tutto normale. C’è anche il caso in cui si nasce genitori elicottero e si diventa genitori nave, solitamente è un cambiamento che avviene con l’arrivo del secondo figlio, quando è la coppia stessa che “si riprende” e prende le distanze dalla coppia di bambini che sono i figli. Un “genitore nave”  non lascia i figli a casa da soli ma li guarda da lontano mentre vanno a scuola da soli, in presenza di una discussione ne parla ribadendo sempre la sua autorità, mantiene una distanza tra genitori e figli: non è un rapporto di amicizia, bisogna poter dire no, anche se i figli non capiscono. Per un genitore nave i figli sono persone diverse da noi che aiutiamo a crescere.

Ci sono poi i genitori treno: quelli che sanno sempre tutto ciò che è meglio per loro e per i loro figli. A differenza degli helicopter parents, non hanno bisogno di confronti né di testi di pedagogia da studiare, vanno spediti, ma incorrono spesso in modo evidente in errori educativi madornali. Hanno un solo obiettivo: loro stessi e la loro immagine come stazione di arrivo. I figli non sono un peso ma quasi, che rallenta la loro corsa verso la propria affermazione:  può essere la carriera o la libertà da rivendicare a 40 anni, dopo tanti sacrifici fatti in nome loro, una uscita in più la sera con amiche, un pantalone strizzato all’ultimo grido, la partita di calcetto la sera del compleanno del bambino, due ore di palestra la domenica, anziché starsene a casa con la famiglia nell’unico giorno libero. Hanno preso alla lettera il consiglio di non perdere di vista se stessi, con l’arrivo dei figli.