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Sara Di Pietrantonio, il “presagio”: quella frase scritta sul muro della cameretta prima di essere uccisa e bruciata

 

Sara Di Pietrantonio, la  ragazza universitari di 23 anni uccisa e bruciata dal suo ex fidanzato, Vincenzo Paduano, nella notte tra il 28 e il 29 maggio scorso, amava la danza. Si sarebbe esibita nello spettacolo di fine anno su una canzone, la sua preferita. Un presagio, dice sua madre in una intervista.

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Sara è andata, tutti i lunedì, per 4 anni al conservatorio all’Aquila. “Era una ragazza determinata” racconta la mamma, Concetta Raccuia. “Assieme prendevamo il pullman da Roma, dopo la scuola il pomeriggio. Suonava il flauto traverso ed era molto brava”. Poi, tra il Conservatorio e l’università, ha scelto l’università, medicina; non è passata ai test, ma non si è mica demoralizzata, ha fatto chimica e poi stabilmente ora studiava presso la facoltà di economia.

Concetta considerava il fidanzato di sua figlia, Vincenzo, come il figlio maschio che non aveva avuto. Lo conosceva bene, quel ragazzo e di lui dice che è un ragazzo intelligentissimo, non uno psicopatico, ma con un grande senso di inferiorità rispetto a Sara, brillante, eccezionale, trainante, che voleva fare mille cose e da parte di Vincenzo c’era una sorta di smani, di rincorsa per questa fidanzata sempre attiva. Secondo Concetta, Sara aveva una marcia in più e questo certo non facilitava la vita a uno come lui più chiuso, introverso.

La polizia scientifica sul luogo del ritrovamento del cadavere di una giovane donna a Via della Magliana, Roma, 29 maggio 2016. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

In occasione del saggio, Sara aveva scelto la canzone di Ligabue “Piccola stella senza cielo”. Per quel balletto Vincenzo era molto infastidito, perché Sara si sarebbe esibita con due ragazzi molto belli. Per il ritornello della canzone, invece, Sara aveva chiesto a Vincenzo di scriverglielo sul muro della camera: “Ti brucerai, piccola stella senza cielo”. Lui ha una bella grafia. La mamma si era opposta, perché aveva appena fatto pitturare le pareti. E ora quella frase è ancora sul muro della stanza lasciata vuota dalla sua Sara, che non tornerà più.

Perché quel gesto efferato, si chiede oggi la mamma. Il fuoco, proprio il fuoco per portargliela via, per sempre, quella stella che brucia ancora nel cielo e nel cuore di tutti noi.