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L’Eurovision è il vero festival della musica paneuropeo e delle mamme moderne

L’Eurovision è il vero festival della musica paneuropeo e delle mamme moderne

Grande attesa per l’Eurovision 2018 di scena all’Altice Arena di Lisbona nel mese di maggio. Non è tanto Sanremo ma proprio la kermesse europea a destare interesse tra le mamme moderne.

Grazie anche alla partecipazione di Francesco Gabbani, con il brano Occidentali’s Karma, da molti invocato come vincitore certo anche della competizione internazionale, l’anno scorso l’Eurovision è stato molto seguito in Italia, con percentuali di share importanti. 

Sembra, infatti, che le mamme più moderne amino questo tipo di manifestazione, di certo con un taglio più giovane tra quelle proposte in tv, anche più di Sanremo, altro appuntamento immancabile per gli amanti della musica e del costume. 

Gli appassionati sono già alla ricerca di siti dove poter giocare le varie scommesse sull’Eurovision. Le quote dell’Eurovision, infatti, sono già inserite e c’è, tra i tanti bookmakers che operano sul territorio italiano, chi dà come favoriti al successo gli italiani Fabrizio Moro ed Ermal Meta con il loro brano socialmente impegnato, “Non mi avete fatto niente”.

Grande interesse per questi due artisti che hanno visto a rischio esclusione il loro brano dalla kermesse sanremese, vivendo attimi di vera e propria tribolazione, quando è stata avanzata un’accusa di plagio, poi risolta in un nulla di fatto, tanto che la corsa in campo è ripresa, fino a tagliare il nastro dei vincitori.

Le mamme moderne entusiaste dell’Eurovision

Le mamme impegnate nell’allattamento (molto importante come momento di crescita e di sviluppo di un rapporto tra mamma e bambino), che fa bene al cuore, hanno tanto tempo per stare davanti alla tv. Parliamo, infatti, di una simbiosi che parte fin dalle prime ore di vita del bimbo e che continua nei primi mesi del piccolo. 

La mamma più giovane, quella già abituata ai social e a seguire gli eventi di costume, prova interesse nei confronti dell’Eurovision perché è una manifestazione giovane, pensata per i giovani e che permette di poter ascoltare cantanti e canzoni di paesi che non sentiremmo mai se non in questo contesto. 

Giuria internazionale e meccanismo di voto tele-hook 

Che gli altri stati votino o meno per “Non mi avete fatto niente”, una cosa è certa: negli ultimi anni l’Italia si sta finalmente dotando dei mezzi giusti per avere una candidatura solida.

Dopo anni di partecipazioni a singhiozzo, l’Italia – uno dei paesi promotori della kermesse sin dall’inizio, e maggiore contributore – si è riappropriata del suo ruolo centrale nel 2011 con il secondo posto di Raphael Gualazzi, ridonando autorevolezza all’evento e voglia di partecipazione. 

A partire da quel momento era giunto il momento di notare che i vincitori dell’Eurovision sono sempre da un tele-hook nel loro paese: è il caso di nove degli ultimi dieci vincitori. La selezione del candidato tramite un programma televisivo è un modo per offrire supporto popolare ed è tutt’altro che un dettaglio. Inoltre, per garantire che il brano scelto sia “Eurovision compatibile”, le regole della competizione permettono al pubblico di ogni stato di poter votare solo altri stati.

Uno svantaggio apparentemente importante per l’Italia, un popolo ormai abituato ai talent show e avvezzo al voto da casa. 

In ogni caso, la prova che questo tele-hook è stata una buona idea è che i brani proposti durante le scorse edizioni sono stati un successo, dalla stessa serata, su piattaforme di download e streaming. 

E se fosse questo l’anno giusto per aprire le porte di casa nostra all’evento? Restiamo connessi.