Quando un bambino nasce prematuramente, si è investiti da una serie di emozioni contrastanti. L’infinito amore che si prova dinanzi a queste piccole creature è infatti influenzato dalla loro fragilità, e dal timore che la loro condizione possa ripercuotersi sul corretto sviluppo della loro vita.
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Tuttavia, è bene cercare di infondersi un pò di coraggio. Spesso anche quando i bambini nascono prematuramente possono infatti fruire di una speranza di sviluppo ordinario, senza che vi siano dei pregiudizi sulla loro esistenza. Pertanto, meglio non disperarsi o scoraggiarsi, perchè – come dimostrano queste fotografie che abbiamo scelto di condividere con voi, i bambini prematuri sono dei piccoli guerrieri che riescono a combattere, e a vincere.
La galleria che abbiamo scselto di condividere con voi è stata tratta da un progetto chiamato “Les premas“, ovvero “I prematuri”, e mette a confronto le immagini di bimbi nati prematuramente tra la 23ma e la 36ma settimana di gestazione, e cosa son riusciti a diventare dopo aver superato le difficoltà.
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I bambini tengono dunque in mano una foto che li ritraeva nel loro momento di maggiore difficoltà: neonati attaccati a macchinari e a fili che potevano tenerli in vita, e che hanno dovuto combattere delle difficoltà particolarmente ampie prima di divenire quel che sono ora: dei ragazzi e delle ragazze sani e sane, con tanta voglia di vivere!
Ognuno di questi bambini ha la sua personale storia di coraggio. E ognuno di loro potrebbe ben raccontarvi cosa hanno passato nei primi giorni della loro vita, e quanto possa essere stato importante avere avuto il supporto di genitori che li hanno amati e li hanno incoraggiati positivamente proprio nei momenti più critici.
Se volete saperne di più, vi consigliamo di consultare la pagina Facebook di Methoht, che ha ideato il progetto. “Questo speciale album è dedicato ai bambini che devono lottare e che cominciano il loro viaggio nella vita con difficoltà” – ha scritto la “mente” del progetto sul social network – “Potete vedere come abbiano lottato e come siano diventati grandi!”.
