Gli studiosi dell’Imperial College della capitale del Regno Unito, in collaborazione con i colleghi greci dell’Università di Creta, pare abbiano individuato in un fattore riscontrabile con una semplicissima analisi delle urine la probabilità che una gravidanza si concluda con un parto prematuro. I risultati di questa ricerca sono stati successivamente pubblicati sulla rivista BMC Medicine e sono utilissimi per prevenire il parto prematuro.
La ricerca per prevenire il parto prematuro.
Il campione prescelto per tale ricerca è stato di quattrocentotrentotto donne in stato interessante sulle quali è stata condotta un’analisi sui metaboliti, ovverosia delle sostanze di piccolissime dimensioni che si trovano nell’urina.
Lo studio ha concluso che se nell’urina di una donna incinta si riscontra un alto tasso di lisina le probabilità che la gravidanza termini con un parto prematuro sono molto più elevate. Inoltre si è riscontato che nelle gravide alle quali il parto sia stato indotto le urine presentavano alti tassi glicoproteina N-acetilato, che in buona sostanza è una molecola costituita da una proteina ed un carboidrato. In ultimo si è rilevato anche che eventuali scarse presenze di un gruppo di molecole (trimetilammina, tirosina, formiato ed acetato) potrebbe rappresentare un ulteriore indizio che il feto non si sta sviluppando a dovere (oltre ad un aumento del rischio che possa comparire diabete).
Uno degli studiosi londinesi, Hector Keun, aggiunge che grazie al risultato di questa ricerca sarà possibile identificare meglio quelle donne che hanno maggiori rischi di partorire bimbi sotto peso e/o di andare incontro ad un parto prematuro, adoperando la metodologia del profilo metabolico, che non è invasiva, già sin dall’inizio della gravidanza.
Altre ricerche utili a prevenire il parto prematuro.
Un’altra ricerca che si è prefissa gli stessi obbiettivi è stata condotta da un gruppo di ricercatori del Lunenfeld-Tanenbaum Research Institute, Mount Sinai Hospital di Toronto. La ricerca ha preso in esame delle donne incinte giunte al ricovero per sintomi di parto prematuro, in genere riferibili a travaglio. Poi, però, solo il 5% di queste donne ha partorito effettivamente in anticipo. Sulla base delle analisi del sangue effettuate su questo campione di donne, il gruppo di ricercatori ha stabilito che, prendendo come riferimento sei geni in particolari ed alcuni altri tassi di sostanze presenti nel plasma si potrà stabilire se quella gravidanza terminerà con un parto prematuro entro le quarantotto ore.