Se la ricerca in corso di effettuazione in Gran Bretagna dovesse fornire dei risultati incoraggianti (e le prime analisi sembrano essere nelle giuste direzioni), presto potrebbe essere possibile prevedere puntualmente l’effettivo rischio di andare incontro a un parto prematuro in seguito a un semplice analisi delle urine. A dichiararlo è un team di ricercatori dell’Imperial College e dell’Università di Creta, pubblicato sulla rivista scientifica Bmc Medicine, secondo cui esiste già un test che consente di capire alla donna come andrà la gravidanza e quali sono le possibilità di una nascita pretermine.
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Secondo i ricercatori, infatti, nelle urine delle donne incinte sarebbero riscontrabili alcune molecole che possono indicare con puntualità se sono a rischio di parto prematuro o se il loro bimbo cresce poco nel grembo – rispetto a quanto auspicabile – nel corso dei primi tre mesi della gravidanza. Oggetto dell’attenzione dei ricercatori sono stati i metaboliti, piccole molecole presenti nelle urine, monitorati in 438 donne al fine di arrivare e pervenire con puntualità a una considerazione più puntuale.
I test sarebbero stati condotti in occasione della prima ecografia, al terzo mese di gravidanza. Proprio in seguito a tale operazione, è emerso che le donne con diminuzione dei livelli dei metaboliti nelle urine hanno mostrato segnali di incremento del rischio di diabete. Non solo: i risultati hanno infatti dimostrato che elevati livelli di lisina sarebbero associati a un possibile rischio di parto prematuro e – secondo alcuni test – livelli elevati di glicoproteine N-acetilato sarebbero stati riscontrati nelle donne che dovevano essere indotte al parto prematuramente.
Ma quali elementi di spunto trarre da tali analisi? Secondo quanto affermato da Hector Keun, ricercatore dell’Imperial College di Londra, e uno degli autori dello studio, “i nostri risultati derivanti dal test implicano che potrebbe essere possibile migliorare l’identificazione delle donne a più ad alto rischio di partorire bambini molto piccoli o di parto prematuro, utilizzando la tecnologia dei profili metabolici non invasiva all’inizio della gravidanza”.
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In altri termini, il test delle urine potrebbe predire il rischio di parto prematuro con vantaggi molto importanti. “Identificare i rischi all’inizio della gravidanza, potrebbe ridurre le complicanze e contribuire a una migliore gestione delle eventuali difficoltà, anche se sono necessari ulteriori studi prima che questi risultati siano utilizzati in ambito clinico” – concludono gli esperti dell’Imperial College di Londra.