L’influenza contratta da un bambino prematuro può comportare un maggiore rischio di contratte delle conseguenze particolarmente sgradevoli e delle complicanze anche molto significative. Stando a quanto afferma un team di ricercatori delle Università di Oxford e di Toronto, in Canada, in uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet Respiratory Medicine, infatti, sia la nascita pre-termine che i disturbi neurologici, che l’anemia falciforme, che l’immunosoppressione, il diabete e l’età inferiore ai 2 anni, sarebbero i principali fattori di rischio per le complicanze che possono insorgere dall’influenza nei bambini.
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Stando ai ricercatori, gli interventi per poter prevenire le complicanze da influenza (come la vaccinazione) dovrebbero dunque avere la priorità in questi gruppi più a rischio, e dovrebbero altresì essere considerati per gli altri bambini e, in particolare, per quelli che hanno un maggiore fattore di rischio (o più fattori di rischio).
L’analisi è stata effettuata passando in rassegna le ricerche con i dati di 27 studi, per un campione complessivo di 14 mila bambini: ebbene, a margine dell’osservazione gli studiosi hanno visto come i fattori di rischio per il ricovero in ospedale sarebbero principalmente i disturbi neurologici, la nascita pretermine, l’anemia falciforme, l’immunosoppressione, il diabete e – infine – l’età anagrafica inferiore ai 2 anni.
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Ancora, la ricerca ha determinato che le malattie reattive delle vie aeree (come l’asma) o l’obesità, non sarebbero ricondotte all’interno del perimetro dei principali fattori di rischio. I ricercatori hanno infine notato come la probabilità di un ricovero in ospedale sarebbe maggiore nei bambini con più di un fattore di rischio, rispetto a quelli che hanno un solo fattore di rischio, specialmente se si include l’età anagrafica sotto i 2 anni tra i fattori di rischio stessi.