AI genitori l’ arduo compito di decidere se vaccinare o non vaccinare i bambini, i propri figli. Tra tutte le scelte che un genitore deve compiere, questa non è una di quelle che riguarda solo i propri figli o, tutt’ al più, la famiglia. E’ una scelta a carattere sociale, non rientra tra quelle esclusivamente individuali. Alcune malattie possiamo anche averle dimenticate, ma non è detto che non tornino a fare del male, assolutamente. Oggi la tendenza al calo delle vaccinazioni costituisce un allarme sociale. Vaccinare i bambini è un dovere, oltre che un diritto.
Certo, scegliere se far fare ai propri figli alcune vaccinazioni o meno rientra sempre tra le scelte complesse, vuoi perché ai piccoli l’ iniezione fa sempre molta paura, vuoi perché abbiamo sempre molta paura di qualche malattia che può essere indotta dalla pratica della vaccinazione (vale solo per alcune vaccinazioni), vuoi perché si è sempre molto parlato di alcune reazioni, anche molto dolorose e/o anche molto pericolose che possono essere indotte da alcune (sempre e solo alcune…) vaccinazioni.
Nessuna mamma e nessun papà vorrebbe che ai suoi figli venissero praticate azioni che comportino del dolore, e tra queste, ahimè, rientrano anche alcuni vaccini, nessuna mamma e nessun papà vorrebbe che ai figli fossero necessari dei medicinali, ed anche le vaccinazioni fanno parte di questa categoria di prodotti, nessuna mamma e nessun papà vorrebbe mai che i propri figli debbano convivere, anche per poche ore, con strutture mediche; ed è difficile, molto difficile per i genitori, non comprendere (ci mancherebbe, tutti i genitori lo comprendono), ma accettare che l’ utilizzo dei vaccini e delle strutture che praticano le vaccinazioni è indispensabile proprio per evitare che ai propri figli in futuro capiti, nei limiti del possibile, di vivere situazioni fatte d’ ospedali, di medicine e di dottori.
Ahimè, che noi genitori lo vogliamo o no, le malattie infantili, i mali che minano la salute dei nostri figli esistono e vaccinare i bambini, esortazione della pediatria mondiale, è la soluzione, o, almeno, il miglior tentativo di soluzione a questi problemi che esista, ed è un’ esortazione lanciata proprio perché ai nostri figli non occorrano malattie gravi o perché, se ci si trovi comunque in questa malaugurata ipotesi, se ne possa uscire fuori con il minore dei danni. Parliamoci chiaro: far si che i propri figli vengano vaccinati è, al momento, la migliore garanzia che viene data ai genitori (e dai genitori ai figli) che gli adulti di domani non si trovino a dover fronteggiare malattie gravi, a volte anche mortali. Chi non vorrebbe un futuro più garantito sotto questo punto di vista per i propri figli?
Le malattie che ritornano: uno monito che spinge a far vaccinare i bambini.
Esistono purtroppo delle malattie gravi dalle quali soltanto da quando si è iniziato a vaccinare i bambini, essi sono stati protetti. Solo per enumerarne un paio più comuni: il morbillo e la pertosse, ma non dimentichiamoci neanche della difterite e del tetano. Mortali. Ed oggi possiamo dichiararle sconfitte (quando si parla di sconfitta di una malattia non vuol dire che non esista più neanche un caso ma semplicemente che la diffusione di certe malattie è stata estremamente ridotta), esclusivamente perché dei ricercatori ne hanno scoperto i vaccini.
Negli ultimi periodi, però si sta avvertendo un forte calo di alcune vaccinazioni, cosa che purtroppo rende possibile che talune malattie ritornino ad avere una diffusione da “piaga sociale” e tornino, soprattutto, a mietere nuovamente vittime. Almeno questo è l’ allarme che stanno lanciando i Medici Pediatri, L’ A.I.F.A. e l’ Istituto Superiore di Sanità.
Se “il popolo dei bambini” dovesse in futuro rivelarsi vulnerabile alla pertosse ed al morbillo perché percentualmente molto scoperto, rispetto ad oggi, dalle vaccinazioni contro queste temibili malattie, focolai di queste malattie potrebbero iniziare ad assumere le dimensioni di piaga sociale, ancora più grave in quanto rivolta ad un “popolo indifeso” come quello dei bimbi.
Vaccinare i bambini sì o no?
Alcune recenti stime ci informano che le vaccinazioni per l’ epatite B, la difterite, il tetano e la poliomielite hanno varcato, ahimè all’ indietro, la soglia del novantacinque percento della popolazione infantile, e questo dato sarebbe ancor più grave relativamente alla rosolia, la parotite ed il morbillo (scese al di sotto dell’ ottantasei percento della popolazione infantile) e la recrudescenza di alcune tra queste gravi malattie, per ora timida, per fortuna, deve costituire un monito, severo, per tutti i genitori: fate vaccinare i bambini!