Sebbene non sia molto diffusa, la meningite continua a fare molta paura all’interno dei confini italiani. Una paura che viene amplificata e esponenzialmente incrementata nel caso in cui si abbia a che fare con bambini piccoli, evidentemente non ancora in possesso di un sistema immunitario maturo e, quindi, particolarmente suscettibili di andare incontro a patologie di varia entità.
Ma conviene, allora, fare il vaccino contro la meningite?
Nel nostro Paese ogni anno i casi accertati di meningite batterica da meningococco sono tra 120 e 130 e, di questi, il 60% è purtroppo causato dal tipo B, il più diffuso e grave, che fino a poco tempo non era interessato da nessun tipo di vaccino.
Fortunatamente oggi sono disponibili vaccini che proteggono non solamente contro il virus di gruppo A, C, Y e W135, quanto anche dal meningococco di gruppo B. Acquistabile da qualche mese nelle farmacie, il vaccino ha un costo di circa 150 euro per dose. Ed è qui il guaio: per vaccinare il proprio figlio contro la meningite di tipo B, il vaccino deve essere acquistato da quei genitori che possono spendere 150 euro per garantirsi la sicurezza di un servizio che il SSN non passa (tranne qualche regione che, fortunatamente, ha dato il via libera per l’inserimento di tale vaccino nel calendario).
Una volta acquistato, sarà il pediatria a inocularlo e dare opportuna segnalazione alla ASL. Il vaccino ha tassi di efficacia molto elevati, ed è sicuramente una buona protezione per il proprio bebè.