La scarlattina è una delle malattie esantematiche, in grado di colpire principalmente i bambini nell’età compresa tra i 4 e gli 8 anni. Stando a quanto affermano gli studi medici più recenti, la malattia colpisce almeno il 20% dei bambini in età scolare, senza distinzione di sesso tra maschietti e femminucce. Ad ogni modo, superati i 10 anni e in età adulta il rischio di contrarre la scarlattina decresce rapidamente, perchè l’organismo umano sviluppa gli anticorpi adatti ad arginare la patologia.
Come si viene contagiati dalla scarlattina?
La scarlattina è l’unica malattia esantematica che può essere provocata da un batterio, il beta emolitico di gruppo A, che produce delle esotossine pirogene nocive per il nostro organismo. Tutti i luoghi pubblici frequentati dal bambino, come le scuole, i centri sportivi e le mense, rappresentano un focolaio “ideale” per questa malattia, che può essere trasmessa per via aerea con la saliva (pertanto, attenzione agli starnuti e ai colpi di tosse) o entrando a contatto con oggetti che erano stati maneggiati dal malato (ad esempio, un libro o un giocattolo). Per quanto concerne i periodi maggiormente a rischio, gli stessi sono la primavera e la fine dell’inverno.
È possibile prevenire la scarlattina?
Naturalmente, è possibile prevenire la scarlattina, sebbene sia molto difficile cercare di rendere il bimbo completamente al sicuro. La profilassi prevede ad esempio che tutti i bimbi ammalati di scarlattina non siano ammessi a scuola prima che siano trascorse almeno 48 ore prima dell’assunzione degli antibiotici. Considerato che l’unico modo per poter prevenire la scarlattina è quello di evitare la vicinanza con altri individui che potrebbero essere stati colpiti dallo stesso batterio, l’obiettivo principale per poter prevenire la scarlattina è quello di evitare il contatto con altri bambini contagiati.
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Come riconoscere la scarlattina
Il periodo di incubazione della malattia varia tra uno e cinque giorni, durante il quale il malato è già contagioso per gli altri. I primi sintomi sono febbre alta, forte mal di gola associato a dolore nel deglutire, ingrossamento dei linfonodi del collo, mal di testa, nausea, vomito. Si tenga comunque conto che – oltre ai tradizionali febbre e mal di gola – gli altri sintomi potrebbero non essere presenti o avvertiti, rendendo quindi più arduo cercare di riconoscere la malattia.
Solamente in un secondo momento insorge l’esantema tipico della scarlattina: una prima eruzione cutanea si manifesta nelle aeree del collo e del volto, lasciando solitamente intatte le parti intorno alla bocca e al mento. Le gote diventano molto rosse, l’esantema si diffonde poi al petto, nei gomiti e nella schiena, fino a ricoprire quasi tutto il corpo. Il prurito è molto forte, e sulla pelle si formano piccole papule rosse. La lingua viene ricoperta da una patina giallastra, presentando papille ingrossate e arrossate.
Di norma, i sintomi sulla pelle spariscono nell’arco di una settimana.
Come diagnosticare la malattia
Per quanto intuibile, la malattia deve essere diagnosticata dal medico, che applica al paziente il c.d. “tampone faringeo“, un test che è rappresentato da un tampone di cotone da strofinarsi sulla parete interna della gola per poter rivelare l’esistenza di eventuali batteri. Ad ogni modo, anche senza il tampone, è possibile che il medico possa riconoscere immediatamente la scarlattina, soprattutto se i sintomi sono numerosi tra quelli sopra anticipati.
Come si cura la scarlattina
La scarlattina non è una malattia pericolosa, e non lascia quasi mai degli strascichi permanenti. Tuttavia, è una malattia molto fastidiosa, e per tale motivo il medico potrebbe consigliare – per alleviare i sintomi – una dieta a base di liquidi, fatta di tisane, minestre, bibite fresche. L’idratazione è inoltre fondamentale, e dunque è necessario introdurre nel corpo tanti liquidi. Tagliate inoltre le unghie dei bimbi, affinchè – grattandosi per il prurito – non si provochino delle ferite al corpo.
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Ricordiamo ancora che per la scarlattina non esiste alcun tipo di vaccino e che tuttavia una cura a base di antibiotici agisce ottimamente contro la scarlattina. Il trattamento prevede generalmente un ciclo di antibiotici a base di penicillina per circa 10 giorni. La prognosi complessiva è generalmente pari a circa due settimane, anche se in assenza di complicazioni già dopo circa due giorni si assisterà a un netto miglioramento.
Le complicazioni sono molto rare. Tra le più comuni segnaliamo una febbre reumatica, la polmonite, la sinusite, le infiammazioni ai padiglioni auricolari, la glorumonefrite. Con una frequenza estremamente rara si possono provocare casi di meningite, di insufficienza renale e ancora sindrome da shock tossico e osteomielite.
Vi consigliamo naturalmente, in caso di sospetti e dubbi, di consultare tempestivamente il proprio medico di fiducia per poter arrivare a una pronta diagnosi e all’avvio delle cure terapeutiche del caso.