Gravidanza

Regolo ostetrico, come usarlo per predire la data del parto

la gravidanza

La vostra gravidanza è agli inizi ma volete conoscere la data del parto in modo da essere preparati all’evento? Siete occupati con i preparativi per l’arrivo di un frugoletto e desiderate conoscere il giorno del suo arrivo per avere tutto pronto? Ebbene, sapere quando la futura mamma partorirà è un desiderio molto diffuso tra le coppie che sono in attesa di un figlio, anche se le cose non sono così semplici come possono apparire.

Come ben saprete, ogni gravidanza è diversa dall’altra e non esiste una regola universale e sicura al 100 per cento in grado di dare un responso certo sulla data del parto. Un bel dilemma per tutte le donne che invece vorrebbero pianificare congruamente il proprio calendario della dolce attesa e, di contro, per tutti i ginecologi che attraverso una simile regola universale potrebbero cercare di semplificare la propria vita. E invece la natura ha deciso (giustamente!) di fare le cose in completa autonomia, rovinandoci qualsiasi programmazione puntuale.

Ad ogni modo, uno strumento molto utile ed efficace può, però, venirvi incontro. Avete mai sentito parlare del regolo ostetrico? Vediamo insieme di cosa si tratta e come funziona.

Cos’è il regolo ostetrico?

gravidanza

Il regolo ostetrico è una tabella (o rotella) impiegata da ginecologi ed ostetriche per tenere conto delle settimane di avanzamento della gravidanza. Il regolo permette di calcolare la cosiddetta “età gestazionale” del bimbo e di prevedere la data del parto (si parla in questo caso di data presunta del parto perché le previsioni sono approssimative e non garantiscono al 100 per cento che la nascita del bimbo avverrà proprio in quel giorno).

Il regolo ostetrico impiega calcoli basati su cicli mestruali regolari, nei quali è più facile individuare sia la data di ovulazione che di (possibile) concepimento. Ovviamente le cose si complicano nei casi di cicli irregolari, molto più difficili da analizzare: in queste ipotesi, infatti, la futura mamma potrebbe avere qualche criticità nell’individuare con certezza l’inizio della propria ultima mestruazione, complicando dunque i conteggi.

Quanto dura una gravidanza?

gravidanza data

La risposta a questa domanda potrebbe apparire scontata: nove mesi. Per essere più precisi, però, dobbiamo specificare che una gravidanza dura in media circa 40 settimane,  cioè 280 giorni. A ben vedere, dunque, la gravidanza non dura esattamente nove mesi, ma nove mesi e 10 giorni. Neanche questo potrebbe tuttavia essere vero, visto e considerato che i margini di distacco dalla data presunta possono essere anche significativi (e distanti anche settimane!).

L’età del bambino che deve nascere viene calcolata a partire dal giorno in cui si è verificata l’ultima mestruazione, molto più facile da individuare rispetto alla data di concepimento. Questo calcolo permette di conoscere la cosiddetta “età gestazionale”, di cui abbiamo parlato poco fa.

Leggi anche: Mamma partorisce un angelo a 27 settimane! Foto e Storia da condividere!

Nel caso si volesse conoscere l’età “reale” del bimbo, di dovrebbe far riferimento, invece, alla cosiddetta “età concezionale” che, come fa intuire il nome, viene calcolata non dalla data dell’ultima mestruazione ma dal giorno in cui è avvenuto il concepimento (quando, cioè, la cellula uovo femminile è stata fecondata dalla spermatozoo maschile). Inutile dire che l’attuazione del calcolo dell’età concezionale è quasi impossibile data la difficoltà riscontrata nell’individuazione del momento esatto in cui si realizza il concepimento del bimbo.

Come si calcola la data presunta del parto?

regolo ostetrico

Il calcolo della data del parto è puramente statistico e, anche se può dare un’idea della fascia temporale in cui il parto è previsto, non offre garanzie e certezze. Detto ciò, il regolo viene impostato su dati relativi a cicli mestruali regolari di 28-30 giorni.

Il regolo ostetrico tradizionale consiste in una rotella dotata di “cerchi” sovrapposti che ruotano uno sull’altro. Su questi “cerchi” sono presenti delle indicazioni: giorni, mesi e settimane di gravidanza oltre alla data dell’ultima mestruazione.

Esistono, inoltre, delle versioni elettroniche dei regoli ostetrici, utilizzabili online. Queste sono basate su cicli regolari di 28-30 giorni ma consentono personalizzazioni anche nel caso di cicli irregolari.

Per conoscere la data presunta del parto con il regolo dovete conoscere:

  1. La durata media del vostro ciclo mestruale (che può andare da 22 a 45 giorni): potrebbe essere piuttosto utile cercare di seguire l’evoluzione delle proprie mestruazioni, annotandole in un libretto. Un’accortezza che potrebbe essere molto utile anche per altre situazioni con le quali si dovrà comunicare al proprio medico esattamente lo stato dei propri cicli.

  2. La data dell’ultima mestruazione (o della mancata mestruazione): anche in questo caso può tornare utile la regola di cui sopra. Prendete l’abitudine di segnare su un libretto inizio e fine delle mestruazioni. Per cercare di agevolarvi in tale compito esistono addirittura delle specifiche app per tablet e smartphone. Perchè allora farne a meno?

  3. La durata media della fase luteinica oppure post-ovulatoria.

Con questi dati riuscirete a calcolare a livello ipotetico la data (o la fascia temporale) in cui il vostro bimbo verrà al mondo. Naturalmente, niente potrà sostituirsi alla consulenza di un bravo medico ginecologo. Ne consegue che vi consigliamo – sempre e comunque – di affidarvi alle mani di un medico esperto per poter pervenire all’obiettivo desiderato. Per il resto, l’utilizzo del regolo ostetrico potrebbe essere un buon metodo per avere un punto di riferimento nel vostro meraviglioso tentativo di mettere in cantiere un bebè!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *