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Papilloma virus, i sintomi da capire per prevenire i tumori all’utero

 

Se una donna ha infezioni  frequenti del tratto urogenitale  potrebbe trattarsi di un periodo con basse difese immunitarie, o un periodo di stitichezza che causa il contagio dei batteri intestinali con vagina e vescica. Ma occhio che se andate spesso dal ginecologo, queste infezioni potrebbe essere sintomo di una malattia virale ben più grave che causa patologie maligne.

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papilloma

 

Non ci sono sintomi evidenti che facciano sospettare in modo empirico un’infezione da papilloma virus (Human Papilloma Virus). Si scopre grazie ai risultati alterati del pap-test, ecco perché è bene andare dal ginecologo almeno una volta l’anno.  Una parte di infezioni genitali da HPV, se non trattata, può evolvere lentamente verso una forma tumorale. Il tumore del collo dell’utero è infatti quasi sempre correlato alla presenza dell’HPV, non curato. Ci sono alcuni ceppi di papillomavirus, invece, che provocano le verruche genitali e che sono diversi da quelli responsabili del tumore, ma dopo il contagio da HPV non è possibile prevedere che cosa succederà, cioè se si svilupperà un tumore o se si avranno altri problemi di salute.

Esistono più di quaranta tipi di papilloma virus in grado di colpire gli organi genitali maschili e femminili, ma anche la bocca e la gola: la maggior parte delle persone colpite dal papillomavirus non sa di essere stata contagiata. Secondo gli ultimi studi rischiano di più le donne che fumano e che hanno più di un partner.

Il rischio di contagio può essere ridotto in diversi modi:

vaccino-hpv

  • I vaccini proteggono sia l’uomo che la donna da alcuni dei tipi più comuni di papilloma virus. Vengono somministrati in tre dosi ed è importante riceverle tutte per essere protetti al meglio; sono più efficaci se ricevuti prima di iniziare ad avere rapporti, cioè prima della possibile esposizione al virus.
  • Ragazze e donne. Sono in commercio due vaccini  che proteggono le donne da quelle forme di HPV che causano la maggior parte dei casi di tumore al collo dell’utero. Uno di essi è in grado di prevenire anche la maggior parte dei tipi di verruche genitali. Entrambi i vaccini sono consigliati per le ragazze, nell’undicesimo e dodicesimo anno di età, e per le donne dai 13 ai 26 anni che non si sono fatte vaccinare in precedenza o che non sono state completamente immunizzate. Questi vaccini possono anche essere somministrati alle bambine, addirittura a partire dai nove anni. Si consiglia di farsi vaccinare, se possibile, sempre con la stessa marca di vaccino.
  • Ragazzi e uomini. Il vaccino in commercio protegge gli uomini dalla maggior parte dei tipi di verruche genitali e può essere somministrato dai 9 ai 26 anni d’età.
  • Per chi è sessualmente attivo, il preservativo può diminuire il rischio di contagio. Per una maggior efficacia si consiglia di indossarlo in tutti i rapporti e per l’intera durata del rapporto. Il papillomavirus, però, può contagiare le zone non coperte dal preservativo; proprio per questo, quindi, non si può parlare di protezione totale.