Il muco cervicale è un elemento spesso “conosciuto” in maniera approfondita dalle donne solo ed unicamente nell’ipotesi in cui si stia cercando una gravidanza. Il motivo è ben comprensibile: il muco cervicale fertile è infatti un indizio chiaro dell’arrivo dell’ovulazione. Pertanto, la donna dovrebbe cercare di portare in avvio una gravidanza attraverso il compimento di rapporti sessuali durante i giorni fertili. In altre parole, per cercare di comprendere quando sia possibile fruire della finestre di fertilità, è sufficiente rilevare i cambiamenti del muco cervicale.
In termini meno sintetici, possiamo ricordare come con l’avvicinarsi dell’ovulazione il muco cervicale può cambiare da una consistenza non molto adatta a veicolare lo sperma, ad una varietà più fertile, in cui lo sperma può sopravvivere più facilmente. Al termine dell’ovulazione il muco cambia di nuovo, tornando ad essere meno fertile.
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Fortunatamente per la donna che desidera monitorare il suo muco cervicale per cercare di determinare la finestre di fertilità, il muco reagisce in maniera nettamente e chiaramente diversa. Dunque, con un pò di “esperienza” sarà possibile cercare di comprendere quando il muco è secco, umido, appiccicoso, e così via: la consistenza a “chiara d’uovo” è la migliore se si desidera una gravidanza.
Detto ciò, cerchiamo di compiere un piccolo passo in avanti e comprendere come valutare il muco cervicale. Per far ciò, sia sufficiente lavarsi e asciugarsi molto bene le mani, e posizionarsi in modo molto comodo (accovacciata, o in piedi con una gamba poggiata su una superficie più rialzata). Dunque, ponete l’indice o il medio dentro la vostra vagina, cercando di avvicinarvi alla cervice. A questo punto, togliete il dito e osservate la consistenza di tutto il muco che trovate, cercando di formare un’unione tra pollice e indice e discostare le due dita per comprendere quanto sia appiccicoso, umido, ecc.
Se il muco è molto appiccicoso o risulta essere scarsamente presente, è probabile che l’ovulazione non sia molto vicina. Se invece il muco cervicale si allunga facilmente tra le due dita, è possibile che lo stesso sia ben definibile come “fertile”.
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Naturalmente, quanto sopra è solamente una piccola parte di una profonda guida sull’analisi del muco cervicale, che potrete cercare di apprendere e acquisire gradualmente, con consapevolezza. Ad esempio, è utile ricordare che non è bene controllare il muco cervicale durante o subito dopo il sesso, o ancora quando sentite eccitazione sessuale.
In aggiunta a quanto sopra, ricordate come non sempre il muco cervicale è un indicatore affidabile. Molte donne, ad esempio, hanno dei campioni di muco che “sembra” fertile per tutto il loro ciclo: se anche questa è la vostra situazione, il test per poter predire l’ovulazione attraverso l’analisi del muco cervicale non sarà efficace. Meglio invece procedere all’analisi congiunta della temperatura corporea, per individuare quali campioni di muco fertile sono ricollegati all’ovulazione.
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Ulteriormente, ricordate che spesso il muco cervicale viene alterato in prossimità dell’assunzione di specifici farmaci: in questo caso, è possibile che non si trovi molto muco fertile prima dell’ovulazione proprio a causa dell’asciugatura prodotta da tali medicinali. Se invece non riscontrate mai, o molto raramente, il muco cervicale della consistenza più utile per poter contraddistinguere un periodo fertile (la c.d. “chiara d’uovo”, parlatene con il vostro dottore.
Se inoltre state cercando di avere rapporti sessuali non protetti per poter favorire una gravidanza, ricordate che fino a uno o due giorni dopo il rapporto sessuale potreste confondere il seme con il muco cervicale umido. Naturalmente, con un pò di esperienza riuscirete a non confondere le due cose.
Stabiliti i consigli di cui sopra, ricordate sempre che i suggerimenti più accorti sulla vostra situazione e sulle speranze di poter avviare con successo la gravidanza non potranno che essere forniti dal proprio medico di fiducia e dal proprio ginecologo. Dunque, al di là della lettura del nostro approfondimento, ricordate sempre che è bene parlarne con gli specialisti, senza affidarsi eccessivamente a cure e monitoraggi fai-da-te.