Parliamo oggi della gonadotropina o, meglio, della gonadotropina corionica umana, più conosciuto con il comune termine di “ormone della gravidanza”. Sul perchè tale ormone si sia conquistato (sul campo!) questo nome, vi sono naturalmente pochi dubbi: è un ormone appartenente alla famiglia delle gonadotropine (insieme all’ormone luteinizzante e all’ormone follicolo – stimolante), e come gli altri agisce sulle gonadi femminili, le ovaie.
Tuttavia, mentre l’ormone luteinizzante e quello follicolo – stimolante vengono prodotti dall’adenoipofisi, il protagonista del nostro approfondimento odierno è una glicoproteina liberata in gravidanza dal trofoblasto (dalla placenta).
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In tal proposito, giova ricordare che fin dalle primissime fasi della gravidanza l’uovo fecondato va incontro a un processo piuttosto vivido di moltiplicazione cellulare, passando dallo stadio di morula a quello di balstocisti. Da tale momento le quantità di gonadotropina inizieranno a incrementare in isura consistente, fino ad arrivare alla sedicesima settimana di gestazione, quando il volume di gonadotropine si stabilizza fino al momento del parto.
Ma a cosa serve la gonadotropina? Sostanzialmente, la gonadotropina corionica umana ha come scopo quello di mantenere attivo il corpo luteo, formatosi in seguito all’ovulazione, e derivante dal follicolo che avrà liberato l’ovocita successivamente fecondato. La conservazione del corpo luteo svolge un ruolo fondamentale all’inizio della gestazione, considerato che è proprio costui che produce il progesterone necessario per poter garantire l’iniziale sviluppo della decidua (successivamente sarà invece la stessa placenta a garantire la necessaria liberazione di tale ormone).
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Gli utilizzi della gonatropina, tuttavia, vanno ben al di là delle poche righe che precedono. “La gonadotropina corionica umana HCGLa Gonadotropina Corionica Umana è stata tradizionalmente utilizzata per effettuare gli stessi test di gravidanza. Prima con metodi biologici come quello di Galli-Mainini (su animali da esperimento) e successivamente con le varie tecniche radio-immunologiche e immuno-fluorimetriche che permettono un migliore dosaggio della HCG e delle sue frazioni alfa e beta. Dosaggio che risulta utile anche nel monitorare alcune condizioni patologiche, come la minaccia d’aborto o le gravidanze ectopiche. Il dosaggio della Gonadotropina Corionica Umana può essere eseguito sia sulle urine che sul sangue” – si legge ad esempio su My Personal Trainer.
Non solo. In campo sportivo la gonatropina può essere efficacemente utilizzata per poter stimolare la produzione di testosterone da parte delle cellule testicolari del Leydig, e mimando quindi l’azione naturale dell’ormone LH. Una pratica comunque dopante e pericolosa per la salute, effettuata soprattutto per poter riattivare la produzione endogena di testosterone nelle ipotesi di interruzione dell’abuso di steroidi anabolizzanti.