L’affetto per Fabrizio Frizzi, scomparso nella notte tra il 25 e il 26 marzo, non accenna a diminuire. Le testimonianze di stima nei suoi confronti sono continue, in tv e non solo, da parte di colleghi e di semplici cittadini. E l’ennesima riprova si è avuta in occasione della 27esima edizione Partita del Cuore. In campo si sfidano la Nazionale Cantanti e i Campioni del Sorriso per sostenere la ricerca contro i tumori pediatrici. Ma prima del fischio d’inizio dell’arbitro si ricorda Fabrizio, che negli eventi di beneficenza è sempre stato in prima linea. Carlotta Mantovan al Ferraris di Genova si commuove. La giornalista ha le lacrime agli occhi quando tutto lo stadio ricorda il marito, , esponendo una gigantografia con la scritta “Ciao Fabrizio”. La serata benefica è dedicata a lui. In campo Carlo Conti e Antonella Clerici, chiamati al timone dell’evento: pure loro piangono l’amico che non c’è più. (Continua dopo la foto)
È Paolo Belli a parlare al microfono, mentre gli amici Carlo Conti e Antonella Clerici intorno a lui hanno la voce rotta. Di certo, la conduttrice si asciuga una lacrima. Ed è allora che parte un applauso sentito da tutto lo stadio. Ci sono anche Gianni Morandi, Red Ronnie, Bebe Vio, Paolo Maldini, Francesco Totti e la super ospite Penelope Cruz. Le lacrime Carlotta Mantovan sono state immortalate dalle telecamere. La figlia Stella ha appena compiuto 5 anni: è stato il primo compleanno senza il papà che la adorava. Per lei la mamma ha acquistato un cucciolo. (Continua dopo le foto)
Numerosi gli attestati di affetto arrivati anche di recente. “Una persona perbene può ancora lasciare il segno, tu Fabrizio, l’hai lasciato”. Sono parole contenute nella lettera che Gerry Scotti ha scritto all’amico Fabrizio Frizzi. Parole rilette durante l’intervista al presentatore al programma di Barbara D’Urso, Domenica Live. Mentre Carlo Conti, raccontando quanto sia stato difficile per lui condurre il programma dopo la morte di Fabrizio Frizzi, scrive: “Riprendere in mano L’Eredità è stata una delle cose più difficili mai fatte nella mia carriera. Odio il freddo, ma sarei stato più volentieri al Polo Nord in mutande che in quello studio. Ho messo una sorta di pilota automatico”.