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Bonus neomamme 2015: Ecco come ottenere fino a 3600 euro

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Anche per il 2015 viene confermato il bonus per le neomamme, una interessante iniziativa che viene dirottata per aiutare le donne che rientrano al lavoro dopo il periodo di maternità obbligatoria (il bonus è pertanto dato solo alle donne che scelgono di rientrare subito al lavoro, e non a quelle che invece chiedono di prolungare l’assenza obbligatoria con il congedo parentale).

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Chi può beneficiare del bonus

Il bonus è rivolto alle lavoratrici dipendenti nel settore privato e nel pubblico impiego, oltre alle iscritte alla gestione separata (sono comprese anche le libere professionisti che non risultano essere iscritte ad altra forma previdenziale obbligatoria e non siano pensionate).

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Requisiti

Le lavoratrici che intendono essere ammesse al beneficio devono trovarsi al momento della presentazione della domanda entro gli 11 mesi successivi alla conclusione del periodo di congedo obbligatorio di maternità, e non devono ancora aver fruito di tutto il periodo di congedo parentale.

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Esclusioni

Stando alla natura del contributo, non vengono ammesse al beneficio:

  • le lavoratrici autonome coltivatrici dirette, mezzadre e colone, artigiane ed esercenti attività commerciali, imprenditrici agricole a titolo principale, pescatrici autonome della piccola pesca marittima e delle acque interne;
  • le lavoratrici già esentate totalmente dal pagamento della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati convenzionati;
  • le lavoratrici che fruiscono dei benefici assegnati dal Fondo per le pari opportunità.

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L’importo

L’agevolazione consiste in un contributo della misura massima di 600 euro, ridotto in proporzione se l’impiego è part time. L’agevolazione verrà concessa per un massimo di sei mesi (pertanto, in tutto 3.600 euro), tre mesi per le lavoratrici che sono iscritte alla gestione separata (1.800 euro).

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Come usarlo

Il bonus può ad esempio essere utilizzato per pagare la baby sitter o l’asilo nido. I versamenti dovranno essere effettuati attraverso l’Inps, considerato che il bonus non può essere utilizzato direttamente in favore delle beneficiarie. In particolare, nelle ipotesi di baby sitting gli uffici daranno i voucher che la mamma consegnerà alla baby sitter, con i quali poter prelevare il denaro presso un qualsiasi ufficio postale. Nell’ipotesi dell’asilo nido, invece, l’Inps intrattiene il rapporto direttamente con le strutture, e paga le somme dietro presentazione della relativa documentazione. Proprio al fine di agevolare il meccanismo di pagamento, l’Inps ha invitato in questi giorni gli asili nido a convenzionarsi per gli anni 2014 – 2015: gli asili che si iscriveranno, potranno ricevere il bonus che permetterà alle mamme di evitare del tutto la retta, o di pagarla in misura inferiore.

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