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Bonus asili e babysitter: 600 euro al mese per sei mesi!

Il governo Renzi ha da poco introdotto un’importante legge a riguardo delle mamme che non usufruiscono del congedo parentale, ovvero che scelgono di tornare in tempi brevi al lavoro rinunciando al periodo di maternità obbligatorio. Si tratta dell’articolo 4, comma 24, lettera b) della legge 28 giugno 2012, n. 92, il quale ha introdotto in via sperimentale per gli anni 2013-2015 la possibilità per le lavoratrici di chiedere un contributo economico che può essere utilizzato per pagare la babysitter oppure l’asilo nido, pubblico o privato convenzionato.

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Il contributo specifico viene riconosciuto nei limiti delle risorse stanziate dal Ministero del Lavoro, ovvero secondo la presentazione delle domande. Questa postilla sta a significare che è preferibile affrettarsi a compilare la richiesta se le mamme sono interessate ad usufruire di questo benefit fiscale. Ma quali sono i dettagli della domanda?

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Innanzitutto possono presentare la domanda ‘le madri lavoratrici aventi diritto al congedo parentale, dipendenti di amministrazioni pubbliche o di privati datori di lavoro, oppure iscritte alla gestione separata Inps che, al momento della domanda, siano ancora negli 11 mesi successivi al termine del periodo di congedo di maternità obbligatorio’. Possono altresì presentare la domanda le lavoratrici che hanno usufruito in parte del congedo parentale e il contributo, in questo specifico caso, può essere richiesto per un numero di mesi pari al congedo che non è ancora stato usufruito.

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Chi non può presentare la domanda? Le lavoratrici che non hanno diritto al congedo parentale, come le persone disoccupate, le lavoratrici autonome, le lavoratrici che sono ancora in gravidanza e le madri lavoratrici che già usufruiscono dei benefici del fondo per le Politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, nonché le madri lavoratrici che già sono esentate dal pagamento della retta del nido per ragioni legate alla condizione ISEE.

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Qual è l’importo del contributo? Il contributo stimato per questa politica di sostegno è pari a 600 euro mensili e può essere erogato per un periodo massimo di sei mesi.Va da sé che le lavoratrici part-time e le lavoratrici iscritte alla gestione separata possono usufruire del contributo per un periodo ridotto. Il contributo viene erogato direttamente alla struttura se si sceglie di impiegare un asilo nido, mentre per il pagamento del servizio di baby sitting viene versato attraverso il sistema dei buoni lavoro che saranno ritirati dalle lavoratrici presso la sede provinciale INPS. Il ritiro di tali buoni deve avvenire entro 120 giorni dalla ricevuta comunicazione di accoglimento della domanda tramite canali telematici.

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La domanda per ricevere i benefit può essere presentata all’INPS attraverso il portale web di riferimento, ovvero recandosi all’indirizzo web www.inps.it > Servizi per il cittadino > Autenticazione con PIN > Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito > Voucher o contributo per l’acquisto dei servizi per l’infanzia.
Le formulazioni possono essere richieste anche attraverso la compilazione aiutata da un patronato o da un CAF che gestisce i rapporti con l’INPS. Il termine per la presentazione della domanda è il 31 dicembre del 2015.

Una volta presentata la domanda è possibile controllare se essa è stata accolta oppure rifiutata con le comunicazioni dell’INPS oppure consultando la propria area privata all’interno del portale dell’istituto di previdenza.

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