Bambino

Bimba di 8 mesi morta dopo essere stata dimessa dall’ospedale

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Continuano ad accumularsi i casi di malasanità in Italia. Dopo la tragica morte di Nicole, la neonata di Catania nata in una clinica privata e per la quale non erano stati trovati posti liberi in ospedale, oggi dobbiamo purtroppo leggere della triste morte di una creatura di soli 8 mesi, morta dopo essere stata dimessa ieri dall’ospedale ‘Santobono’ di Napoli, e deceduta perché le sue condizioni nel frattempo si erano gravemente danneggiate.

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‘Non mi hanno permesso di vederla, di stringerla a me, di accarezzarle la manina e farle sentire che io le ero vicina: me l’hanno portata via senza averle potuto dare il suo primo e ultimo saluto” – ha dichiarato la madre di Nicole, Tania Laura Egitto. “”Piccola mia, tu vivrai per sempre nei nostri cuori, ricorderò ogni piccolo movimento che facevi dentro di me fino a poco prima della tua nascita. Eri e sarai per sempre la mia piccola ballerina scatenata. Ti amo, amore di mamma” – ha drammaticamente dichiarato la madre, che sul proprio profilo Facebook ha commentato: “La nostra bambina non c’è più e non per cause naturali ma per un errore umano, tanti errori umani… quello che dicono i Tg è solo una parte di verità… ma presto si avrà giustizia, presto tutto verrà alla luce e la mia bambina avrà pace”.

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Le drammatiche vicende degli ultimi giorni non sono ad ogni modo prive di strascichi. Oltre alle indagini in corsa, informava l’Ansa, “l’assessore alla Sanità della Regione siciliana Lucia Borsellino avrebbe manifestato l’intenzione di dimettersi. La decisione sarebbe da collegare alle polemiche legate alla morte della neonata morta tre ore dopo il parto mentre era su un’ambulanza, dopo che a Catania non erano stati trovati posti in Unità di terapia intensiva prenatale”.

“’Attendo il documento finale degli ispettori per assumere le decisioni e iniziative che competono al ministero e valutare se i livelli essenziali di assistenza siano correttamente erogati dalla Regione o se ricorrano elementi per un nuovo commissariamento” – ha invece commentato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

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Al di là di quanto precede, e delle opportune dichiarazioni di vicinanza alle famiglie delle piccole vite coinvolte, non rimane altro che valutare l’amarezza di quanto accaduto. Dinanzi a eccellenze sanitarie che rendono il servizio nazionale un fedele alleato dei cittadini che desiderano potersi assicurare i migliori stati di salute, esistono purtroppo fin troppi casi – a questo punto, non isolati – di malasanità.

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Il tutto va poi a contrastare con alcuni episodi particolarmente spiacevoli da commentare. Qualche giorno fa un quotidiano locale sardo sottolineava che per poter assicurare le migliori cure a un responsabile del 118 siciliano, dalla stessa regione sicula era partito, d’urgenza, un elicottero. Ne è scaturita una prevedibile polemica che non ci sentiamo di cavalcare, ricordando solamente che in un Paese civile, nessun bimbo dovrebbe morire perché rifiutato dagli Ospedali, o perché – forse, troppo superficialmente e frettolosamente – gli è stata diagnosticata una situazione errata.

Fonte: Ansa

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