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Acne neonatale: quando compare e come curarla

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La pelle dei neonati è molto delicata. Talmente delicata che non sorprende osservare la presenza di piccoli brufoli e impurità su di essa, spesso confusa con allergie o disturbi di varia natura cutanea. Si tratta invece di acne neonatale: ma quando compare? E in che modo è possibile curarla?

Acne neonatale: quando può comparire

L’acne neonatale colpisce i bambini intorno alla terza o quarta settimana di età, sebbene possa essere già presente al momento della nascita (ipotesi tuttavia meno frequente). Ad essere più colpiti, secondo le più recenti statistiche, sarebbero i neonati di sesso maschile rispetto a quello femminile.

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Riconoscere l’acne neonatale è piuttosto semplice: i difetti della cute si presentano infatti sotto forma di papule, piccoli rigonfiamenti infiammati, o pustole, puntini bianchi che non contengono pus.

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Il motivo per cui i neonati possono soffrire di acne è ben noto: gli studi suggeriscono che può derivare dall’azione degli estrogeni, gli ormoni femminili prodotti in grande quantità durante il periodo della gravidanza, al fine di assicurare l’andamento stabile della gestazione con l’annidamento dell’ovulo nell’utero e lo sviluppo regolare del feto. Durante la vita all’interno dell’utero il bimbo ha infatti in circolo anche il sangue della mamma e, pertanto, finisce con l’essere influenzato dagli ormoni che gli rimarranno durante le prime settimane di vita.

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A loro volta, la grande quantità di ormoni presenti nel neonato stimola le sue ghiandole sebacee a lavorare di più, producendo più lipidi che possono infiammare i bulbi piliferi dei piccoli. In questo modo compare lo sgradito brufolo, rosso con la punta infiammata: nè più nè meno di quanto avviene con l’acne giovanile, che riguarda i ragazzini.

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Per quanto concerne la distribuzione dei brufoli, le piccole lesioni compaiono principalmente sulle guance, sul mento e sulla fronte.

Acne neonatale, come curarla

L’acne neonatale non è una malattia perenne, sparendo in maniera autonoma nell’arco di qualche settimana, senza che il genitore applichi alcun accorgimento particolare. Naturalmente, il medico consiglierà di tenere ben pulita la pelle del viso del piccolo, lavandolo ogni giorno con dell’acqua tiepida e (se il dottore lo suggerisce) con del detergente liquido neutro apposito.

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È meglio invece evitare – come più volte abbiamo ribadito sul nostro sito – qualsiasi tipo di olio, creme, lozione: il loro uso potrebbe infatti andare a tappare i pori della pelle, incrementando la secrezione sebacea. Insomma, il loro utilizzo finirebbe addirittura con il peggiorare la situazione, rendendo più evidente la manifestazione dei brufoli.

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Attenzione inoltre a non confondere il rimedio dei disturbi alla pelle del sederino, sul quale viene spesso applicata la pomata allo zinco: applicarla anche sul viso sarebbe un grosso errore, visto e considerato che si tratta di una sostanza troppo grassa per questa parte del corpo.

Per quanto concerne il resto, niente varierà: dunque, alla madre sarà richiesto di proseguire la sua alimentazione con allattamento al seno. E niente varierà anche nei confronti del tipo di alimentazione che la mamma dovrà seguire: niente potrà infatti influire sull’aspetto della cute del bimbo.

Detto ciò, non vi rimane che attendere. Nell’arco di qualche settimana il vostro bimbo dovrebbe finalmente poter sfoggiare una nuova pelle di porcellana, perfetta e intatta. Ad ogni modo, sia al fine di accertare che si tratti realmente di acne neonatale, sia che si tratti di una condizione da “non” trattare con prodotti specifici, il nostro consiglio non può che essere quello di rivolgervi al vostro medico di fiducia per poter avere una consulenza specifica sulle condizioni di salute del bimbo.