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Alimentazione

Vacanze e cibo durante le ferie: come il trasporto a domicilio può salvarci da file interminabili e ricerche astruse in paesi sconosciuti

La pandemia da coronavirus ha cambiato molte nostre abitudini introducendone altre, fra queste anche la modalità di fruizione del cibo ha subito modifiche, soprattutto perché i ristoranti e bar hanno chiuso i battenti per alcune settimane. Ed è per questo motivo che anche le persone a cui non piace fare il pane da zero o non hanno molta dimestichezza con i fornelli, probabilmente avranno fatto affidamento sui servizi di consegna a domicilio per soddisfare le proprie voglie alimentari. 

Questa nuova abitudine è stata utilizzata anche durante le ferie. Sempre più persone nelle località delle proprie vacanze hanno utilizzato il trasporto a domicilio delle proprie pietanze preferite, sia per ragioni di prevenzione – per evitare gli assembramenti nei locali o le lunghe attese derivanti proprio dalle capienze limitate di ristoranti e pub – sia per comodità e facile reperibilità in luoghi ancora sconosciuti. 

Disponibilità illimitata del trasporto cibo a domicilio

Servizi come Uber sono operativi dalle 11 alle 23, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno, il che significa che se ci sono autisti disposti a lavorare mentre il resto della popolazione è in ferie, ci sarà sempre la possibilità di ricevere la pietanza del cuore in ogni momento, anche in giorni festivi come ferragosto. Questa è una benedizione e una maledizione, tuttavia, poiché la disponibilità dei conducenti sarà probabilmente bassa durante le vacanze. 

Un altro punto di forza di questi servizi è l’assistenza clienti, ad esempio Uber Eats Contatti è estremamente efficiente e risolutivo anche in maniera tempestiva quando si riscontrano problemi o ritardi con il proprio ordine, in qualsiasi zona questo venga effettuato. Ciò restituisce quindi all’utente una sicurezza in più di non restare senza il proprio pasto concordato. 

Sin dal lockdown si sono riconosciuti i conducenti di Uber come gli eroi non celebrati della pandemia, e la loro disponibilità anche in periodo di ferie, li conferma anche i paladini delle nostre vacanze. 

Ma cosa preferiscono mangiare le persone in vacanza?

Stando alle statistiche, il piatto più ordinato in questo momento suona quasi ovvio e sono le patatine fritte. Le patatine fritte sono un classico alimento base che si può trovare praticamente in qualsiasi ristorante e si collocano tra i piatti fast food più iconici di tutti i tempi. Sono anche il contorno perfetto per tutto, dagli hamburger alle ali di pollo, ai cheeseburger grigliati. 

Cosa bevono le persone? La coca cola è in cima alla lista come bevanda più ordinata. La zuppa più ordinata è la zuppa di miso e il dessert più ordinato è il tiramisù

Gli stravizi alimentari in vacanza: fare attenzione agli eccessi

Quando si è in vacanza, c’è una forte tentazione di riempirsi di piatti esotici o inconsueti e di abusare di alcol. Sfortunatamente, lo stomaco e il fegato potrebbero non essere in grado di stare al passo e rispondere conseguentemente con nausea, vomito, diarrea e intorpidimento.

Fare attenzione ai cibi insoliti e all’acqua del rubinetto. Quando si cena fuori meglio evitare di ricorrere ripetutamente al cibo di strada. Anche il ghiaccio può sembrare innocuo, ma studi hanno dimostrato che molte macchine per il ghiaccio sono contaminate da virus, parassiti, muffe e batteri fecali. 

Risultati simili sono stati osservati su campioni di limoni provenienti da ristoranti, questi agrumi non venivano lavati e sbucciati come altri frutti e verdure fresche. I buffet di insalate, d’altra parte, possono anche essere rischiosi a causa del gran numero di persone che camminano e manipolano il cibo.

Qual è dunque il segreto per una vacanza senza problemi? La moderazione. Il monito più giusto ci giunge dalla farmacologia: è la dose a fare l’effetto.