Famiglia

“Io? Con lui sono una gran rompic….ni”. L’attrice, 33 anni, è mamma di due bambini: Tiago e Zoe. Amatissima dal pubblico italiano, è appena tornata in tv

 

Attrice e compagna, lei è soprattutto mamma di due bambini – Tiago e Zoe – nati nel giro di un anno e mezzo. Una vera e propria follia: «Sì, ma ne sono felice. Avrei anche voluto il terzo, ma senza tata fissa non sarebbe stato possibile. Desideravo essere forte come le donne di una volta, fare tanti figli: invece il mondo è cambiato, oggi devi chiamare duecento volte il pediatra, fare quello, quell’altro. E non sei aiutata come prima, non c’è più la vicina che ti tiene il bambino se devi fare la spesa. Avere un figlio è difficile, due difficilissimo, tre impossibile. E non se ne parla abbastanza». Diane Fleri è appena tornata in tv con Solo, la miniserie in onda su Canale 5. Qui Marco Bocci è un poliziotto sotto copertura e lei l’agente che lo protegge e con cui ha una relazione. Di divise se ne vedono tante in tv ma lei la indossa per la prima volta. «Non ho mai fatto un personaggio così “tosto”», dice orgogliosa a Vanity Fair.

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dianedentro «Mi sono sempre sentita tosta, lo chieda al mio fidanzato quanto so’ rompicoglioni (ride)». Scherza l’attrice, introducendo il discorso ‘amore’. Ma chi è il compagno? «Sharim, un parrucchiere del cinema, ci siamo conosciuti sul set di Mio fratello è figlio unico. All’inizio non pensavo fosse adatto a me, ci siamo infatuati e poi allontanati. Ma dopo quattro anni mi sentivo ancora coinvolta. L’ho ripescato e non l’ho più fatto andare via».

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Lei, appunto, si definisce una “rompicoglioni”: «Sono solare, ma ho anche dei lati bui che manifesto solo con chi amo. In passato le storie finivano perché mi tenevo questa parte per me e si creava una distanza. Oggi le persone che mi stanno accanto sono più contente: regalo loro la mia profondità, i pensieri più intimi che sono anche più fragili».

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Sul lavoro la maternità l’ha resa più forte: «Un attore single funziona perché ha tempo di studiare, imparare cose che possono essere propedeutiche al lavoro. Io invece penso sempre ai figli. Però sono convinta che la vita sia il miglior nutrimento: avere il coraggio di affrontare le paure e gli incroci ti aiuta a entrare più in sintonia con i personaggi. Un grande attore deve essere vicino alla gente: di Tilda Swinton ricordo i suoi abbracci, veri e intensi»