Una coppia di genitori di Ortona, Davide e Ilenia (lui impiantista, lei casalinga) è riuscito a compiere un piccolo miracolo a beneficio della propria figlia, appena nata. Affidandosi all’assistenza legale di una associazione di difesa degli utenti dei servizi finanziari e dei consumatori, è riuscita infatti a “evitare” alla bimba di nascere con una quota di debito pubblico italiano.
La piccola, infatti, dal momento della nascita è “sovrana”, dichiarandosi indipendente dallo Stato Italiano e abbracciando pertanto le leggi del diritto internazionale. In altre parole, la bimba – pur rimanendo necessariamente assoggettata alle norme civili e penali – non è riguardata dalle leggi dello “Stato fiscale”, senza caricarsi di quella quota di fardello che è il debito pubblico.
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Il “trucco” è abbastanza semplice. Nel momento della nascita i genitori iscriveranno all’anagrafe il proprio figlio utilizzando il nome e il cognome con le lettere maiuscole: “con questo documento” – precisano dall’associazione – “si permette la completa cessione del bimbo alla Corporation Italia, una società privata a sua volta associata alla Sec (cioè, una sorta di Consob statunitense, ndr) contestualmente si emette un bond, una obbligazione e sulla testa del neonato, solo perché esiste, su di lui grava già il debito pubblico. Ecco questo David e Ilenia Seccia non lo hanno permesso, non hanno permesso che la loro bambina, potesse perdere la sua identità umana per diventare una finzione giuridica”.
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Vi sembra bello? Ebbene, lo è perché probabilmente si tratta di una costruzione difficile da dimostrare, che pur sta riscuotendo molto successo sul web, tanto da coinvolgere anche dei siti internet relativi a quotidiani a diffusione nazionale. Su un altro sito web viene infatti ricordato che il certificato di nascita non è certamente equiparabile a un titolo di Stato italiano.
Su un altro blog ci si va giù un tantino più pesanti. “Naturalmente, le cose non stanno così. E sarebbe persino inutile parlarne, se l’articolo non fosse già stata condiviso da oltre 8000 utenti di Facebook. La storia in questione, che è probabilmente verissima, richiama alla mente una vecchia bufala: quella del certificato di nascita che ti trasforma in una proprietà dello Stato, a suo tempo spiegata da Bufale un tanto al chilo. La storia dei genitori, dicevamo, probabilmente è vera. È il resto che è completamente inventato” – si scrive…