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Gaviscon in gravidanza, come usarlo per risolvere i bruciori di stomaco

Gaviscon in gravidanza

Gaviscon è un prodotto (anzi, una serie di prodotti) piuttosto diffuso in Italia per il trattamento dei sintomi collegati al tradizionale bruciore di stomaco di natura occasionale (in caso di costanza di problemi, è naturalmente opportuno compiere dovuti accertamenti al fine di comprendere a quale novero di cause potrebbero essere ricollegati i sintomi).

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A base di principi attivi di sodio alginato e sodio bicarbonato, cerchiamo di comprendere come funziona il Gaviscon, e comprendere come assumere il Gaviscon in gravidanza.

Perchè soffriamo di bruciore di stomaco e come risolverlo

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Può capitare, a volte, che il contenuto dello stomaco e gli acidi prodotti in eccesso possano risalire lungo il tratto dell’esofago, causando delle comuni sensazioni di infiammazione e di dolore, che tutte le persone avranno provato almeno una volta nella loro vita. Un fenomeno che è comunemente denominato come “bruciore di stomaco” o “reflusso gastroesofageo”, e che se occasionali e limitato a effetti non gravi, non deve destare certo significativa preoccupazione.

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Il Gaviscon, a base di sodio alginato e sodio bicarbonato, è sicuramente un prodotto molto utile per poter risolvere i sintomi del bruciore di stomaco. Di fatti, il sodio alginato, a contatto con gli acidi gastrici, forma una vera e propria barriera galleggiante sul contenuto dello stomaco, ostacolando dunque la risalita degli acidi verso l’esofago. Unitamente a ciò, il sodio bicarbonato permette il galleggiamento di tale barriera al di sopra dei contenuti dello stomaco, favorendone l’azione antireflusso.

Gaviscon in gravidanza, come usarlo

Ebbene, se le condizioni di cui sopra hanno interessato tutte le persone almeno una volta nella loro vita, è anche vero che spesso e più (mal) volentieri hanno interessato le donne in gravidanza, che possono subire con maggiore frequenza di problemi come il reflusso gastroesofageo, il bruciore di stomaco, la cattiva digestione, il rigurgito acido. Spiacevoli “ricordi” della dolce attesa, che finiscono con l’essere sempre più frequenti man mano che si procede con il passare dei mesi.

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Ma per quale motivo durante questo periodo così delicato il corpo della donna può rispondere in maniera così irruenta?

Le motivazioni sono naturalmente diverse, ma principalmente riconducibili al picco di progesterone che viene ricondotto durante la gravidanza, e che può causare il rilassamento dello sfintere dell’esofageo inferiore. In seguito a tale rilassamento, gli acidi gastrici hanno una maggiore facilità a risalire lungo l’esofago, andando a irritare la mucosa gastrica e, quindi, causando il bruciore.

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In aggiunta a quanto sopra è bene ricordare come durante la seconda parte della gravidanza, e in particolar modo durante l’ultimo trimestre, le dimensioni del feto possono essere tali da esercitare una pressione fisica sul tratto digerente della madre, creando dunque pregiudizi anche piuttosto importanti.

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Dunque, se siete in dolce attesa (congratulazioni!) cercate sempre di seguire un’alimentazione quanto più sana ed equilibrata possibile, evitando tutti quei cibi che potrebbero favorire la risalita del contenuto gastrico o la cattiva digestione (tra i tanti, possiamo ad esempio riferirci ai cibi piccanti e acidi, o ancora al cioccolato, e così via). In secondo luogo, cercate di assumere una posizione eretta, al fine di non favorire la risalita del contenuto gastrico nell’esofago: evitate, ad esempio, di coricarvi subito dopo mangiato, o di assumere una posizione non congrua sul divano. Infine, mantenete l’incremento di peso entro i limiti che saranno consigliati dal vostro medico di fiducia, che monitorerà il vostro quadro clinico al fine (anche) di contenere i reflussi e gli episodi di acidità.

Per cercare di alleviare i sintomi di cui sopra, Gaviscon è oggi disponibile anche nella versione Gaviscon bruciore e indigestione, indicato – secondo la casa produttrice – anche in gravidanza. Il nostro consiglio è pur sempre quello di parlare con il vostro medico di fiducia dell’assunzione di tale prodotto.