Gravidanza

Fase luteale: cosa è e come sfruttarla per avere un figlio

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Le donne che stanno cercando di avere un figlio sanno bene che il loro ciclo mestruale è suddiviso in due fasi principali: quella follicolare, che va dal primo giorno delle mestruazioni al giorno dell’ovulazione (e in cui i follicoli cercano di far maturare la cellula uovo all’interno dell’ovaio) e quella luteale, in cui il follicolio, dopo aver portato a maturazione l’ovulo, con l’arrivo dell’ovulazione si libera della cellula uovo e diventa corpo luteo. Procediamo per ordine e cerchiamo di comprendere al meglio l’oggetto del nostro approfondimento!

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Cosa è il corpo luteo

Stando a quanto precisava Rossana Sarli, ginecologa all’università di Genova, il corpo luteo “è una ghiandola che ha il compito di produrre progesterone in grandi quantità, che servono a nutrire l’endometrio (la mucosa che riveste internamente l’utero), per prepararlo ad accogliere l’impianto di un’eventuale cellula uovo fecondata. Per tutta la fase luteale, l’endometrio continuerà ad evolvere fino a quando, se l’ovulo non viene fecondato, i livelli di progesterone (ed anche di estrogeni) calano bruscamente e l’endometrio, non venendo più nutrito, si sfalda con l’arrivo delle mestruazioni”.

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Sul perché il corpo luteo si chiami così, non ci sono grandi dubbi: luteo deriva infatti da “luteus”, termine latino che significa “giallo”. Non è un caso che uno degli elementi del corpo luteo sia la luteina, un carotenoide con colorazione tendente proprio al giallo.

Fase follicolare

Torniamo per un attimo alla fase follicolare, che inizia il primo giorno di ciclo mestruale. Come abbiamo già avuto modo di introdurre, in questa fase si produce l’FSH, ormone stimolante del follicolo. Nelle due settimane dall’inizio del ciclo mestruale, l’FSH aumenta e consente la crescita dei follicoli. A loro volta, ogni follicolo contiene un ovulo e – sebbene ogni mese più di uno inizi a maturare – solamente uno arriverà allo stadio di piena maturità (gli altri spariranno gradualmente).

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A questo punto è bene ricordare che ogni ovulo è circondato da cellule granulari che producono estrogeni, che hanno la funzione di ordinare all’ipofisi di ridurre la produzione di FSH. Gli estrogeni renderanno più spessa la parete dell’utero, per prepararlo all’arrivo dell’embrione.

Contemporaneamente, gli estrogeni serviranno ad aprire il collo dell’utero favorendo il passaggio dello sperma, indicano all’ipotalamo che il follicolo è maturo. Si attiva quindi un processo che permette all’ipofisi di produrre l’LH che consente la rottura del follicolo e la liberazione dell’ovulo: arriviamo dunque all’ovulazione vera e propria.

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La fase follicolare come sopra descritta dura in genere 14 giorni, sebbene la sua durata può essere più corta o lunga a seconda del ciclo mestruale.

Fase luteale

Eccoci dunque alla fase luteale, vero oggetto del nostro approfondimento, che comincia al termine di quella precedente. È a questo punto che il follicolo rotto continua a ricevere impulsi di LH e si trasforma in corpo luteo il quale inizia a produrre progesterone.

Il progesterone comporta numerosi effetti. Su LaGravidanza c’è un buon riassunto che vi riproponiamo di seguito:

  • ispessisce l’endometrio
  • produce sostanze nutrienti le quali sostengono la gravidanza fino a quando la placenta non si forma del tutto
  • mette fine alla secrezione di FSH e LH
  • chiude il collo dell’utero e inspessisce le secrezioni cervicali impedendo il passaggio dello sperma
  • aumenta la temperatura corporea di circa 0,2ºC preparando così l’utero per l’ovulo fecondato

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Successivamente all’ovulazione le fimbrie raccolgono l’ovulo. L’ovulo viene quindi spinto gradualmente verso l’utero, e se lungo il cammino non avviene la fecondazione, viene disintegrato in maniera graduale.

Se quanto sopra vi sembra complesso bè… in realtà è proprio perché lo è! A ben pensarci, altro non è che la conferma di quanto possa essere ricca la varietà della nostra natura umana, e il lungo processo che porta alla nascita di una nuova vita.

Disturbi della fase luteale

Non sempre però le cose vanno come sembra. Tra i principali disturbi di questo step vi è il c.d. “deficit della fase lutenica / luteale”. In concreto, in seguito a tale scenario la fase luteale dura meno di 10-11 giorni e l’endometrio quindi non riesce a svilupparsi sufficientemente per poter accogliere eventualmente l’embrione.

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Due sono i deficit della fase lutenica / luteale, così riassunti da PeriodoFertile:

  • la produzione di progesterone è normale come quantità, ma la vitalità biologica del corpo luteo è minore di 10-11 giorni
  • la produzione di progesterone è ridotta mentre il copro luteo dura biologicamente per un periodo di tempo regolare

Al di là della specifica problematica, il risultato è sempre il medesimo: la fecondazione avviene, ma l’embrione non trova un ambiente adatto in cui impiantarsi. Le cause dei disturbi della fase luteale sono generalmente ascrivibili a squilibri ormonali. La diagnosi è effettuabile nei cicli spontanei in assenza di concepimento, mediante due comuni e ricorrenti modalità: la biopsia endometriale, da effettuare 11 – 13 giorni dopo l’ovulazione e il dosaggio del progesterone plasmatico.

Come cercare la gravidanza grazie al periodo luteale

La conoscenza delle fasi che precedono è estremamente importante per cercare la gravidanza. I 2 giorni che precedono l’ovulazione vengono infatti considerati molto fertili, e in genere sono caratterizzati da perdite filanti ed elastiche tipo a chiara d’uovo. Considerato che gli spermatozoi possono sopravvivere nel corpo femminile fino a 3 – 5 giorni, sono considerati fertili – anche se in modo minore – 3 giorni prima, 4 giorni prima e 5 giorni prima l’ovulazione.

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Dall’ovulazione in poi iniziano i giorni post ovulatori. Di norma, la fertilità si esaurisce al termine del giorno successivo. Di seguito a tale percorso, iniziano i giorni non fertili che durano fino all’inizio del ciclo mestruale successivo.

Nell’ipotesi di concepimento, tra i 6-12 giorni dopo la fecondazione, avviene l’annidamento dell’embrione nell’utero. Verso la fine di questa fase, in caso di fecondazione è possibile iniziare a sentire i primi sintomi di gravidanza: è possibile effettuare un test di gravidanza sulle urine tra le 2 e 3 settimane dal concepimento. Eventuali riscontri positivi con il test delle urine dovranno poi essere confermate attraverso altri metodi che il vostro medico curante saprà certamente suggerirvi e consigliarvi.

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