ecografia morfologica
Bambino Gravidanza

Ecografia morfologica: quando farla e a cosa serve.

ecografia morfologica

Per finalizzare l’esame può essere utile sovente eseguire anche una seconda  ecografia , questa interna, per via transvaginale. L’esame è  eseguito con un macchinario dotato di visualizzazione a tre dimensioni. L’ecografia morfologica, che  è denominata anche ecografia strutturale, è un esame molto particolareggiato della anatomia fetale.

L’ ecografia morfologica è uno degli esami più importanti che una donna deve affrontare in gravidanza. Può essere definito come il fatidico giro di boa, la verifica che, trovandosi “nel mezzo del cammin di gestazione”, fornisce alla futura mamma fondamentali informazioni sullo stato di salute del bambino.

Ecografia morfologica: quando farla?

La ecografia morfologica va effettuata nel secondo trimestre di gestazione e viene prescritta dai ginecologi, come normale controllo routinario da effettuarsi tra la 19ma e la 21ma settimana di gestazione.

Il periodo di riferimento da prendere in esame per la prescrizione di questa indagine è cosa fondamentale.

Circa al 5° mese di gestazione, infatti, il feto ha dimensioni sufficienti per poter dare un giudizio preciso circa la regolare formazione ed il corretto sviluppo di alcuni organi vitali. Ma, eventualmente si possano ipotizzare eventuali irregolarità a carico degli organi vitali del feto, c’è il tempo per richiedere anche una ecografia morfologica precoce, che, a quel punto, può essere eseguita anche fino dalla 14 / 16ma settimana.

Quindi in alcune gravidanze per le quali si conoscano specifici elementi di rischio (ad esempio pazienti che hanno già avuto figli con difetti congeniti) può essere importante eseguire anche un esame preliminare a 14-16 settimane (ecografia pre-morfologica).

Ecografia morfologica: a cosa serve?

ecografia morfologica

L’ ecografia morfologica serve per individuare o escludere malformazioni fetali. L’ efficacia di una ecografia ostetrica è in relazione soprattutto all’ esperienza dell’operatore che la esegue e dalla qualità della apparecchiature usata. Di conseguenza non è mai possibile escludere completamente la totalità delle malformazioni fetali possibili (alcune di queste non possono essere dimostrate dagli ultrasuoni, altre non sono ancora presenti o dimostrabili al quinto mese). L’ ecografia morfologica invece fornisce anche informazioni di carattere clinico che possono essere determinanti per lo specialista che segue la gravidanza, come, ad esempio, la probabilità che possano sorgere complicazioni ostetriche comuni come scarsa crescita, la pre-eclampsia, il parto prematuro, oppure le dimensioni del feto oppure e la posizione della placenta.

Quali organi sono controllati durante l’ecografia morfologica?

ecografia morfologica

Entrando più nel dettaglio questa indagine è un ottimo strumento di controllo che, quando venga effettuato da tecnici qualificati e professionali, consente di soddisfare curiosità non legate ad aspetti clinici, come, ad esempio, il sesso del nascituro; ma anche, ovviamente di far venire alla luce eventuali malformazioni del feto.

Normalmente con l’ecografia morfologica andiamo ad analizzare alcuni organi che solitamente sono

  • La testa, della quale possiamo effettuare un esame particolareggiato del profilo, delle labbra, della struttura del tessuto oculare, della conformazione degli occhi, della distanza che separa i due occhi, e di tutte le parti del cervello;
  • La struttura della colonna vertebrale (indagine importantissima per scongiurare malformazioni a carico della spina dorsale);
  • La cassa toracica e gli organi interni (polmoni, intestino, stomaco);
  • Le pareti dell’addome (per assicurarci che le pareti addominali siano completamente e perfettamente chiuse);
  • Il cuore(con analisi dettagliata del le varie sezioni del muscolo cardiaco, la regolarità del battito, il flusso sanguigno);
  • Il cordone ombelicale (indagine fondamentale a conferma del fatto che che il feto riceva il giusto apporto nutritivo durante la sua vita intrauterina);
  • Gli arti superiori ed inferiori (per verificare il corretto sviluppo degli arti e valutarne il regolare accrescimento).

Stiamo quindi parlando di un’ indagine che analizza il feto, il suo regolare accrescimento, la regolarità delle sue funzioni vitali, l’ assenza di malformazioni. Un’ indagine, quindi, completa.

Oltre a tutto quanto abbiamo scritto fino a qui l’ecografia morfologica è anche un prezioso aiuto nella prevenzione e nel contrasto della comparsa di patologie e disturbi che in questo momento della gestazione potrebbero sopraggiungere con tutta la loro pericolosità.

Tra queste patologie ci pare utile ricordare la gestosi e anche un altro disturbo chiamato IUGR che sta a significare “scarso accrescimento intrauterino del feto”.

La gestosi è una malattia che può avere conseguenze gravi e che colpisce le donne in stato di gravidanza. Le cause scatenanti una gestosi sono ancora quasi del tutto ignote. Il ritardo di crescita intrauterino invece può essere originato da diverse situazioni patologiche, come, ad esempio, un malfunzionamento della placenta o una resistenza a carico delle arterie uterine.

Al fine di poter riconoscere una patologia come la resistenza a carico delle arterie uterine ci sembra doveroso chiedere e pretendere dal professionista che sta eseguendo l’esame di controllare anche il corretto funzionamento delle suddette arterie uterine.

Le arterie uterine sono due, sono poste di lato all’inguine femminile e svolgono la funzione di irrorare di sangue la placenta per consentirne il corretto funzionamento.

Una resistenza, dunque, a carico di queste due arterie è sicuramente un motivo sufficiente per richiedere una serie di esami e controlli più accurati, quali, ad esempio, la flussimetria,   con lo scopo di accertarsi della regolarità del flusso sanguigno.

Ulteriori controlli ed esami che si rendono nel modo più assoluto indispensabili sia per seguire l’ accrescimento fetale sia per poter eventualmente intervenire in tempo con una terapia farmacologica, o   , se indispensabile, anticipando la data del parto, laddove se ne evidenzi la necessità.

Ecografia morfologica: quanto sono sicuri i risultati?

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E’ opportuno ricordare che l’ecografia morfologica, quando venga eseguita da personale estremamente competente e qualificato e venga effettuata in modo analitico, meticoloso e dettagliato è un esame utile senza dubbio, che consente di ottenere risultati quasi certi nel senso che riesce ad evidenziare circa il 90% delle eventuali malformazioni maggiori. Il limite principale è relativo ad eventuali malformazioni molto piccole, come, ad esempio, piccole malformazioni del setto interventricolare o interatriale del cuore, che potrebbero non venire alla luce neanche con l’ ecografia morfologica.