Capita spesso con i bambini che una mattina, al risveglio, non riescano ad aprire gli occhi perché una sostanza lattiginosa li tiene attaccati. Mentre nei neonati si manifesta con occhi rossi, palpebre arrossate e gonfie e si tratta di una chiusura dei dotti lacrimali nei bambini più grandi può essere di natura virale. Primo cambiamento:non possiamo portarli a scuola se non dopo 48 ore dall’inizio della terapia antibiotica. A volte si tratta invece di muco che arrossa gli occhi e occlude il dotto lacrimale. Ma quali sono le cause e come distinguere le congiuntiviti nel bambino?
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In altre ipotesi, la congiuntivite nel neonato è legata a un’infezione batterica o a qualche virus. In questi casi, è possibile che il contagio sia avvenuto con li passaggio del bimbo nel canale vaginale. Proprio per questo motivo alla nascita al bimbo possono essere instillate delle soluzioni antisettiche negli occhi. Nelle ipotesi di comune congiuntivite neonatale, per curare e risolvere ogni problema è sufficiente lavare gli occhi con della soluzione fisiologica per 3 o 4 volte al giorno, fino a completa risoluzione del pregiudizio. Potete inoltre favorire il tutto massaggiando delicatamente con l’indice la zona di pelle tra l’angolo dell’occhio e la radice del naso, in maniera tale che il canale lacrimale ostruito venga aperto. Se anche nonostante tali indicazioni l’occhio si infetta, è possibile che il pediatra possa consigliarvi di somministrare un collirio antibiotico per almeno 4 volte al giorno, per una settimana.
Se invece la congiuntivite è di natura batterica, potrà essere riconosciuta dalla presenza di una caratteristica secrezione giallognola, e dall’aspetto appiccicoso degli occhi, soprattutto al risveglio. Spesso tale situazione è associata a raffreddore e influenza. Per curare la congiuntivite batterica è sufficiente una pomata antibiotica, sotto monitoraggio del pediatra. Di norma già dopo 2-3 giorni è possibile osservare qualche miglioramento, con ritorno all’asilo quando la secrezione del pus è cessata del tutto.