Arriva da Montevarchi una nuova storia di abuso svoltosi in ambito scolastico. Commessi ai danni di quattro bimbi nell’asilo di Rendola, l’uomo che è stato accusato del fattaccio è un bidello il quale, dal canto suo, si difende strenuamente affermando – attraverso i propri legali – che si è trattato esclusivamente di un equivoco.
Tutto è partito da una mamma di una bambina, la prima ad accorgersi che qualcosa non stava andando per il verso giusto. In un’udienza a porte chiuse la donna ricorda che un giorno la figlioletta di soli 4 anni affermò di non voler più andare all’asilo. Di qui, la decisione di confidarsi con una psicologa, che ha poi consigliato la mamma di far esprimere la bambina con dei disegni.
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Nei disegni realizzati dalla bambina, la mamma dice di avere intuito una figura umana ripresa sotto la cintura, con gli organi sessuali che dunque apparivano in evidenza. Contemporaneamente, ad aggravare la situazione sono arrivate anche le confidenze della piccola sul bidello, che a detta della bimba l’avrebbe “pulita nel bagno dell’asilo”, facendole “male con un dito”.
Quanto sopra è stato naturalmente sufficiente affinchè i genitori della bimba la portassero all’Ospedale Meyer, dove i medici hanno purtroppo accertato che vi sarebbero stati degli abusi.
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L’indagine si preannuncia particolarmente complessa, e rischia di gettare in cattiva luce e nello sconforto una struttura nella quale i bimbi dovrebbero essere tutelati e pienamente la sicuro. Ad ogni modo, la nuova udienza è prevista per il prossimo 29 settembre, data alla quale il presidente del Tribunale ha rinviato il processo per sentire altri due genitori di bimbe che si presume siano state molestate.
La difesa dal canto suo ha chiamato in causa anche le maestre, le quali difendono il bidello.