Come noto, il parto è un evento che avviene al termine dei consueti nove mesi di gravidanza. Tuttavia, se fosse tutto così semplice, non ci sarebbe bisogno di procedere a conteggi spesso abbastanza aleatori, che è fondamentale effettuare visto e considerato che la donna dovrà arrivare sufficientemente preparata all’evento. Conoscendo la data presunta del parto, infatti, la futura mamma può iniziare ad organizzare in maniera più efficace la sua gravidanza e la propria vita lavorativa e personale, potendo – in ultima istanza – migliorare la qualità della sua vita. Ma come si calcola la data presunta del parto?
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Fondamentalmente, la data presunta del parto viene generalmente calcolata il giorno della prima visita ginecologica: capita però che la donna non voglia attendere tale momento. Si dà, d’altronde, che la curiosità è femmina, e che pertanto la tentazione di ricorrere a un metodo “casalingo” per conteggiare la data presunta del parto può essere davvero molto alta.
Uno dei metodi più semplici, in tal proposito, è sicuramente quello del regolo ostetrico. Si tratta di una sorta di calendario flessibile, stampabile da diversi siti online, e in grado di permettere in maniera piuttosto attendibile quando avverrà il lieto evento. A volte si usano dei calcoli elettronici che si basano sullo stesso metodo.
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Il regolo o il calcolatore ostetrico basano i loro calcoli sul giorno dell’ultima mestruazione che la donna ha avvertito. La donna potrebbe tuttavia non ricordare con certezza quel giorno (sebbene la maggior parte delle donne abbia l’abitudine di segnare l’inizio e la fine del ciclo, soprattutto se hanno intenzione di mettere in “cantiere” un bebè), e potrebbe pertanto approssimare tale data di partenza.
Ipotizzando di conoscere con esattezza la data dell’ultima mestruazione, verranno aggiunti a quel giorno 280 giorni, ovvero nove mesi più dieci giorni. Altri calcolatori preferiscono invece utilizzare nel calcolo la data del concepimento, che solitamente avviene nel quattordicesimo giorno del ciclo ovarico (pertanto, si aggiungono a tale dato 266 giorni).
In ogni caso, massima attenzione: il risultato non potrà che essere frutto di una mera stima, e sarà particolarmente variabile da soggetto a soggetto, a causa di una serie di influenze di natura esterna, quali – ad esempio – lo stress o la temperatura. Per questo motivo, guai ad affidarsi ciecamente al responso del calcolatore: vi fornirà una data di riferimento ma – appunto – è solo tale. Nessuno (tranne, forse, il destino) saprà con esattezza quando nascerà vostro figlio/a.