La storia della quale vogliamo parlare oggi ha, purtroppo, come protagonista, una bimba disabile che vive murata in casa. In sedia a rotelle al 7mo piano, la bimba non può infatti scendere per le scale, e la riunione di condominio che è stata convocata per poter approvare i lavori all’ascensore ha deliberato negativamente. Ma come si è arrivati a una simile situazione?
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La bimba, di nome Isabella, ha oggi 11 anni e vive a Bologna. Sul suo sito la mamma racconta in prima persona la vita della piccola, affermando che:
La mia vita è cominciata in salita, perchè a causa di un parto difficile sono rimasta senza ossigeno, e ho subito gravi lesioni cerebrali.
Ebbene, alla riunione di condominio dello scorso 28 maggio, quando si sarebbero dovuti approvare i lavori di ristrutturazione per l’ascensore, che avrebbero permesso a Isabella di entrare e uscire da casa sua, si è arrivati a una delibera negativa. E dunque, Isabella continua a vivere serrata in casa. Per la sua condizione, infatti, la piccola necessita di una sedia a rotelle che le consenta una posizione eretta, e che le consenta di uscire con mamma e con i fratelli.
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In sede di delibera, infatti, su 98 condomini i votanti erano solamente 63. E di questi 63 coloro che si sono espressi in favore dei lavori per l’ascensore sono stati 38. Troppo pochi, evidentemente, per poter arrivare alla maggioranza dei millesimi utile per l’approvazione. E quindi, l’amministratore di condominio – papà di Isabella – non ha potuto far altro che accertare come, ancora una volta, il destino si fosse accanito nei confronti della piccola.
Fortunatamente, non tutti sono egoisti. Isabella ha infatti ricevuto tantissimi attestati di solidarietà e di supporto, e tanti si sono altresì offerti di organizzare delle collette e altri eventi nei confronti della bambina, affinchè Isabella possa avere quanto gli deve spettare.
Se volete avere maggiori informazioni e seguire la storia di Isabella, questo è il suo sito ufficiale. Noi ci auguriamo non solo che la situazione condominiale possa rasserenarsi, e chi di dovere possa ravvedersi circa la possibilità di dare a Isabella una condizione di vivibilità concreta, quanto anche che tutte le persone che sono nelle stesse situazioni, non debbano necessariamente “elemosinare” quanto dovrebbe essere un diritto morale.