Storie di vita

Bimbo disabile perde treno perchè giudicato “troppo lento”

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Spesso sul nostro sito raccontiamo storie che arrivano dall’altra parte del mondo, e che sembrano non appartenere alla nostra realtà quotidiana. In verità, però, la nostra realtà supera spesso qualsiasi fantasia. Basta osservare, ad esempio, a quello che è capitato al piccolo Emanuele, un bambino di cinque anni, disabile, che non è riuscito a salire sul treno perchè per l’agente della polizia ferroviaria era semplicemente “troppo lento”.

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Ne è conseguito che Emanuele – come racconta la mamma, Alessia Bernardi – non è riuscito a prendere il treno. E oltre alla perdita del treno, è stata persa anche la mattina di terapie all’ospedale. Come se non bastasse, invece di scusarsi per lo spiacevole episodio, il responsabile ferroviario si è limitato a rimborsare il costo del biglietto.

La vicenda ha naturalmente qualcosa di incredibile. Il piccolo, che lotta contro una malattia metabolica che lo costringe a prendere molte medicine e a fare molte terapie per riuscire a camminare meglio, ha subito una profonda delusione, sentendosi dire che era d’intralcio.

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Eravamo in ritardo e il treno stava arrivando, pian pianino andavo verso il sottopasso per andare al binario n.2 quando un agente della polizia ferroviaria mi intimava di togliermi dalle scale poiché intralciavo con il mio lento cammino il passaggio agli altri passeggeri (beninteso nessuno si era lamentato)” – racconta il piccolo bimbo.

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La mamma ha poi spiegato all’agente che si trattava di un bimbo disabile. “Quando ho visto avvicinarsi un poliziotto ho pensato, cavolo che fortuna… mi aiuterà… mi porterà in braccio sul binario… in un lampo sarò sul treno…invece… per me bambino pluridisabile di 5 anni solo umiliazione gratuita” – prosegue.

Alla fine, rimane la conclusione più vera:

Io avrò perso anche il treno delle h.8,18 oggi 25 maggio 2015 ma tu caro agente hai perso qualcosa di molto più grande.