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Bambino con prurito? Ecco cosa fare!

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Il prurito è una manifestazione molto comune, in grado di colpire grandi e piccoli anche senza altri sintomi evidenti. In verità, esistono molte teorie scientifiche al riguardo, ma perché si avverta il prurito ancora non è stato spiegato scientificamente. Il che, in fin dei conti, non fa altro che complicare ulteriormente un quadro di analisi su questa fattispecie, pur nella consapevolezza che la sensazione di prurito prende origine a livello delle terminazioni nervose della pelle.

Detto ciò, il prurito nei bambini può essere determinato da tantissimi cause, ma non è comunque noto quale sia il suo scopo, visto che la reazione del cervello al segnale del prurito (la necessità impellente di grattarsi) non fa che peggiorare il problema irritando la zona. Insomma, un disastro, che nei bambini risulta addirittura peggiore, considerata la maggiore difficoltà di tenere a bada la loro preferenza a grattarsi.

Stabilito quanto precede, ricordiamo come esistono in circolo nell’organismo numerosi mediatori chimici, come pure diversi processi biochimici che concorrono ad indurre, trasmettere e mantenere tale sensazione. E nonostante l’elenco delle cause che può far scatenare il prurito sia davvero estesissimo, giova comunque segnalare che di norma il prurito nei bambini compare in seguito a un disturbo cutaneo, elevandosi a principale sintomo di tali pregiudizi (sebbene non l’unico, considerato che oltre al prurito, si possono avere lesioni o altri sintomi specifici in funzione dell’alterazione della pelle).

A questo punto, può essere utile cercare di compiere qualche approfondimento sulle singole e specifiche cause del prurito. Ad esempio, se il prurito compare al contatto con certe sostanze, è possibile che sia ricollegata a una dermatite da contatto. Può capitare, ad esempio, con l’utilizzo di saponi, profumi, detergenti, alimenti, alcuni metalli, e così via. Se sospettate che il bimbo sia soggetto a reazioni allergiche da contatto con qualche
materiale o sostanza specifica, è bene interpellare subito il pediatra, per poter individuare la sostanza responsabile.

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A proposito di medici, può essere utile cercare di prendere nota del momento in cui si manifesta il prurito. Se infatti accade che il fastidio compare in momenti particolari, potrebbe trattarsi di eczema (o dermatite atopica), che si manifesta soprattutto nelle persone caratterizzate da pelle secca o negli individui che soffrono di rinite o asma. Per questo è del tutto normale che il prurito si manifesti in periodi specifici (come d’inverno a causa del freddo o in primavera per il polline), di norma unitamente al rossore.

In questi casi può essere d’aiuto procedere a una regolare idratazione della pelle, fondamentale per contrastare il prurito associato a queste condizioni quando perdurano nel tempo. In questi casi possono essere di grande aiuto creme a elevato contenuto di grassi tre o quattro volte al giorno, e sempre dietro indicazione di un buon pediatra.

È inoltre possibile – nel novero delle determinanti più comuni – che il prurito sia figlio dell’orticaria, una delle malattie cutanee più comuni ed è caratterizzata dalla comparsa di pomfi di colore variabile dal rosso al bianco, che possono essere accompagnati da sintomi generali, respiratori o gastrointestinali. I fattori scatenanti più frequenti dell’orticaria acuta sono i farmaci, gli alimenti, le infezioni (in particolare quelle delle alte
vie aeree), le punture di insetto ed il lattice.

Parlatene sempre con il vostro pediatra, e la salute del vostro bimbo ne trarrà giovamento!