Donna

Sesso in gravidanza: le paure delle mamme, le paure dei papà

 

 

Si può anzi si deve fare: in assenza di prescrizioni mediche, di gravidanza a rischio, il sesso in gravidanza fa bene alla coppia e al nascituro che sente il suo piacere, il suo divertimento, il suo calore, i suoi stimoli positivi. Non fa male al bambino. “Se non liberiamo il campo da alcune paure, la gravidanza è un momento in cui la coppia inizia a vivere un periodo di crisi che si fa più acuta con l’arrivo del nascituro. Le donne non lo sanno, ma spesso i primi tradimenti di un uomo avvengono durante la prima gravidanza della donna” dice Marinella Cozzolino, sessuologa e presidente dell’associazione italiana di sessuologia clinica. “Donne e uomini si portano dietro delle paure che andrebbero superate”. Ecco quali sono:
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In condizioni normali i tre trimestri della gravidanza per una questione ormonale riprendono le tre fasi del ciclo mestruale:
primo trimestre: una donna si sente come prima dell’ovulazione, nervosa, infastidita e anche psicologicamente questa fase coincide con l’annidamento del feto;
secondo trimestre: si è come nel periodo dell’ovulazione, quindi molto disponibili, con un picco di desiderio sessuale e coincide con la fase in cui una donna, superate le tensioni dei primi mesi, data per certa la presenza del bambino, si rasserena, è felice, comincia ad assaporare la maternità, si vede bella, esibisce la pancia;
terzo trimestre: la donna sente l’ingombro del pancione e anche un disagio nei confronti del partner nel mostrare un corpo così diverso dal proprio. E c’è una sorta di inibizione perché la donna sente forte la presenza del bambino che a quel punto è in posizione, è cresciuto, come se il bambino “assistesse” al gesto d’amore tra la mamma e il papà.

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“La categoria più numerosa è di donne che durante la gravidanza non vogliono essere neppure sfiorate”  dice Marinella Cozzolino. “Scendono preventivamente nel ruolo di mamma rinunciando a quello di donna: cominciano a non tingersi i capelli, a rinunciare allo smalto, perché chimico, cominciano, erroneamente, a vivere in funzione del bambino, dimenticando se stesse e il partner. La paura che c’è sotto è quella non tanto della penetrazione quanto dell’orgasmo, che la contrazione dell’utero possa danneggiare, paradossalmente espellere il feto.

La maggior parte degli uomini vive il proprio desiderio sessuale con un senso di colpa perché vede nella donna incinta una entità sacra, inviolabile, impegnata nel dare la vita, la madre, come se non potesse permettersi un rapporto sessuale. Subentra anche  quella che chiamiamo “sindrome della covata”, un abbassamento del tono dell’umore legato al carico di responsabilità di diventare padre e di esserlo per sempre, senza possibilità di tornare indietro e senza vie di fuga. Non a caso il primo tradimento spesso avviene durante la prima gravidanza della donna: l’uomo è preoccupato dal crollo del desiderio e va  a provare altrove”.