Storie di vita

“Mi facevo di eroina!”. La rivelazione choc: l’icona sexy del cinema italiano spiazza tutti. E rivela chi è l’uomo che l’ha salvata…

 

Icona sexy del cinema italiano, nonostante gli anni che passano, Eleonora Giorgi racconta se stessa. Intervistata dal Fatto quotidiano in occasione della presentazione di “Nei panni di un’altra”,  il libro che uscirà nei prossimi mesi, parla del suo rapporto con il padre e la madre, della sua infanzia, dell’adolescenza turbolenta.

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ele-dentrodueE ammette: “Nonostante fossi ostile all’idea, mi feci convincere a fumare l’ eroina e in breve di quella nebbia che alterava le percezioni e dilatava i contorni fui prigioniera. In breve tempo non fui più me stessa e un giorno, sul set di un servizio fotografico, mentre già lavoravo nel cinema da molto tempo, cominciai a tremare di freddo e a sentirmi veramente male. In un raro momento di lucidità, chiesi aiuto a mio padre e a Giulia: ‘Se prometti di smettere e disintossicarti, puoi venire a stare da noi’”.

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Ma a salvarla dalla dipendenza dalla droga fu Angelo Rizzoli, l’uomo diventato suo marito nel 1979. La Giorgi racconta come da quella sera la sua vita cambiò e come lui non la abbandonò mai nel centro di riabilitazione dove fu ricoverata per cinque settimane.

“Per anni  sono stata trattata dai media con pregiudizio, come la squinzia senz’arte né parte, quella che aveva fatto la furba con l’editore, l’arrampicatrice sociale che non sono mai stata. Ero sempre come l’ospite non gradito, il côté frivolo della faccenda, la donna inopportuna che aveva sposato un uomo che secondo i disegni familiari avrebbe dovuto avere in sorte una donna dell’ altissima borghesia milanese. Il cinema italiano colto mi snobbava: non c’era una volta che incontrassi Antonioni senza che lui mi ignorasse platealmente”.

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fotogramma - dimarzio - SOFIA LOREN HA RICEVUTO IL PREMIO CAMPIDOGLIO DALLE MANI DEL SINDACO DI ROMA VELTRONI. PRESENTI ALLA CERIMONIA MOLTI PERSONAGGI DELLO SPETTACOLO, SOFIA

Sulla storia d’amore con Ciavarro dice infine: “Massimo però era il fratello che avevo sempre cercato. L’uomo che mi fece di nuovo credere negli uomini. Andammo a vivere in campagna, per molti anni. Siamo rimasti fratelli e la cosa mi consola”.