preparare il seno
Bambino

Come preparare il seno all’allattamento: consigli e rimedi

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Nel corso degli anni infatti, i numerosi studi condotti ne hanno dimostrato e documentato i grandi benefici apportati tanto alla mamma quanto al neonato.

Nonostante ciò, la scarsa informazione in merito all’argomento, continua ancora oggi a mietere vittime con il risultato che sempre più spesso le mamme desistono, cedendo alla tentazione del biberon. La fase iniziale è sicuramente quella più difficile, l’avvio dell’allattamento infatti, presenta molte difficoltà tra le quali primeggiano:

  1. le ragadi;
  2. il ritardo della montata lattea;
  3. gli ingorghi
  4. le mastiti.

Per quanto tutti i suindicati problemi possano sembrare spaventosi, la maggior parte di questi deriva da una scarsa informazione che, se da un lato non ha permesso alla gestante di preparare adeguatamente il seno a svolgere quella che dovrebbe essere la sua funzione naturale, dall’altro ostacola il perseguimento del fine primario: alimentare in modo naturale il nascituro. In realtà, adottare una rosa di buone abitudini preventive, sarebbe sufficiente ad eliminare la maggior parte di questi inconvenienti. Il seno deve essere gradualmente preparato ad assolvere a questo delicato compito e la fase preparativa dovrebbe partire fin dai primi mesi di gravidanza.

Come si prepara il seno all’allattamento?

Di seguito elenchiamo una serie di piccoli riti che se ripetuti quotidianamente, vi permetteranno di giungere al momento del parto con il seno pronto ad adempiere alla sua funzione:

Per scongiurare il rischio della comparsa delle dolorose ragadi per esempio, sarebbe opportuno fin dalle prime settimane di gestazione, “allenare” il capezzolo e l’areola a sopportare la pressione che il piccolo eserciterà durante la suzione. Per fare ciò si può ricorrere anche a semplici rimedi casalinghi come quello di sfregare quotidianamente l’area interessata con le setole di un comune spazzolino da denti.

E’ sufficiente farlo una volta al giorno procedendo nel seguente modo:

  1. Bagnare il seno con dell’acqua tiepida;
  2. Passare leggermente lo spazzolino sull’areola e sul capezzolo procedendo con movimenti circolari. Ovviamente l’operazione non deve provocare dolore, ma se eseguita esercitando una leggera pressione contribuirà a rendere l’area del seno maggiormente interessata dall’allattamento più resistente.

Dopo aver eseguito questo semplice esercizio, si procederà applicando una crema idratante (meglio se specifica) massaggiando la mammella fino a completo assorbimento della lozione. Quest’operazione, oltre a mantenere idratato il seno, contribuirà a renderlo più elastico e costituirà una valida prevenzione contro le smagliature.

Un ultimo esercizio, consiste nel prendere il capezzolo tra pollice e indice e farlo scivolare tra le dita prima con movimenti da destra verso sinistra, poi esercitando una leggere rotazione e infine tirandolo leggermente. Quest’operazione è molto utile anche per favorire la fuoriuscita dei capezzoli piatti o introflessi, altro grande problema che spesso spinge molte mamme a gettare la spugna.

In fondo, laddove le condizioni fisiche della gestante lo consentano, è sufficiente un minimo di metodo, unito a molta costanza e farcito con tanta determinazione per avviare efficacemente l’allattamento al seno, scegliendo così di non rinunciare a vivere uno dei momenti più intimi di cui la maternità ci fa dono.

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