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Bambini pallidi, sempre stanchi? Carenza di ferro. Come riconoscerla dai primi sintomi

 

Il sintomo più evidente è il pallore, ma spesso è accompagnato anche da facilità a stancarsi e disturbi della concentrazione. La sideropenia latente, o il deficit di ferro, è un problema “molto diffuso soprattutto in bimbi sotto i tre anni” ma non va sottovalutato. Il minor ferro a disposizione, infatti, “rischia di compromettere la sintesi dell’emoglobina” e “a lungo termine può portare rendimenti scolastici minori e ritardo nello sviluppo psicomotorio, oltre a una minor efficienza del sistema immunitario, fino ad arrivare all’anemia”.

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E’ importante individuare la carenza di ferro, prima che diventi emergenza. per questo occhio ai sintomi del bambino. Se avete qualche dubbio, meglio fare un esame del sangue, con emocromo completo e una ferritinemia, che verranno prescritte dal pediatra. Una carenza di ferro può essere prevenuta con una attenzione all’alimentazione, in particolare nei primi 36 mesi di vita, come ricordano anche le Linee di Indirizzo pubblicate dal Ministero dello Salute frutto di un tavolo tecnico a cui hanno partecipato anche le società scientifiche pediatriche.

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Sì al latte materno fino all’anno di età e poi nei bambini la dieta dovrebbe contenere molte verdure, più importanti della carne, anche per il ferro: basti pensare che il cavallo, che è la carne con più ferro in assoluto, ne ha 4 mg ogni 100 grammi, mentre i fagioli freschi arrivano a 8 mg. Il vitello è a 2,3 mg ogni 100 grammi, più del bovino adulto, ma tanto quanto i piselli. Sono poi ricchi di ferro i carciofi, il radicchio, la rucola, gli spinaci, le foglie di rapa, i broccoletti, la bieta, l’indivia.