Giunge dall’Italia una lieta storia di felicità. La protagonista è la giovane Nunzia, che nonostante la sua giovane età (26 anni) aveva compreso di non poter più avere figli e, dunque, di dover spegnere il sogno di diventare madre.
A raccontare cosa è accaduto è la stessa donna al quotidiano La Nazione. “All’età di tredici anni sono stata operata di ganglioneuroma pelvico, di diciotto centimetri, collocato tra l’osso sacro e la colonna vertebrale. Mi hanno asportato questa massa riducendola a 13 centimetri, non potendo andare pù a fondo, perché attaccata ai nervi della schiena. Sono tredici anni che convivo con questa massa fortunatamente senza nessun problema“.
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Nessun problema, dunque. A parte il fatto di non poter avere figli, come purtroppo scoperto lo scorso anno, quando Nunzia e il marito cercavano in tutti i modi di avere un bimbo. “Iniziai a sottopormi a vari esami che ogni donna effettua, tra cui l’isterosalpingografia, ovvero il controllo delle tube, per accertarmi che queste ultime fossero aperte. Il 6 febbraio 2014 sono andata in ospedale per effettuare l’esame.Tutto bene. Indolore, ma da una tuba il liquido che mi iniettarono fuoriuscì e dall’altra no. Il giorno dopo iniziai a sentirmi male. Vomito, febbre a quaranta, tremavo e non riuscivo a reggermi in piedi. Fui portata al pronto soccorso da mio marito e dopo vari accertamenti e tre giorni di ricovero,i medici mi dissero che c’era un’infezione, che la tuba aveva trattenuto questo liquido, ingrossandola. Fui dimessa dall’ospedale con una cura da effettuare a casa. Ma intanto io stavo ancora male” – precisa la donna.
E’ a questo punto che arrivano le buone notizie. I medici che presero in cura Nunzia compresero la gravità della situazione, e l’infezione che era attualmente in atto. Dunque, si rese necessario l’intervento chirurgico per l’asportazione di una delle tube.
“Ho sempre avuto il terrore degli ospedali e dei medici proprio perché purtroppo troppe volte ne ho avuto bisogno. E non mi era mai accaduto di affidarmi a un medico che nemmeno conoscevo. Ma questo dottore era diverso da tutti quelli che avevo incontrato. Non so, ma nei suoi occhi ho visto tanto, e non mi sbagliavo. Dopo circa un mese andai al controllo. Le cose proseguivano bene, dopo l’intervento, ma la strada era lunga e tortuosa. Decidemmo, comunque, di provare ad avere un bambino, nonostante tutto. Nonostante quest’enorme massa che faceva parte di me. Ero agitata e con pochissime speranze” – dichiara ancora la donna.
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Ebbene, le paure sono state ampiamente superate. Il 13 febbraio scorso è nato Giuseppe. Una sorta di miracolo, che ha permesso a Nunzia e al marito di iniziare una nuova, felice fase della propria vita.