In Cina è stato scoperto e sgominato un incredibile e drammatico traffico di minori che ha visto coinvolti 37 poveri neonati e una bambina di 3 anni, fortunatamente salvati dalle autorità: i bimbi erano mestamente destinati alla vendita, ed erano “prodotti” quasi in serie, all’interno di un’organizzazione criminale che adescava donne incinta, sole, a volte malate e sempre disperate, acquistando da loro i piccoli neonati e gestendone le nascite in un dismesso capannone industriale.
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Secondo le indagini, ancora agli albori, non è inoltre possibile escludere che tale organizzazione criminale puntasse ad adescare anche donne non ancora in gravidanza, ma disposte a rimanere incinte dietro la corresponsione di denaro. La “Fabbrica delle nascite” (come è stata tristemente ribattezzata questa struttura degli orrori) si trovava in un paese nella provincia di Shandong, ed ha manifestato una precaria condizione dei bimbi che, in attesa della vendita, venivano mal nutriti e mantenuti in condizioni igienico sanitarie non idonee.
A seguire il caso (potete vedere alcuni frammenti fotografici nella fotogallery che oggi vi proponiamo) è stata la stampa internazionale, con la Cnn che ha contattato la Cctvnews per poter avere la conferma di questa drammatica notizia.
Purtroppo, dei 37 bambini tratti in salvo quasi nessuno è in buona salute. Molti sono malati in modo grave poiché hanno ereditato malattie trasmesse dalle madri (come l’HIV), e per tutti si sono rese necessarie cure specifiche conseguenti alla malnutrizione (i piccoli sarebbero stati alimentati in modo del tutto inadeguato).
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È stato inoltre scoperto che i piccoli venivano tenuti in vita in attesa di una vendita, con un ricavo per neonato tra gli 8 mila e i 13 mila dollari. A finire in manette sono state oltre 100 persone, ma il caso potrebbe allargarsi presto in modo considerevole: il direttore del Ministero della Pubblica Sicurezza delegato alle operazione Anti-traffico dei minori, Chen Shigu, ha apertamente dichiarato che l’episodio potrebbe non essere localizzato, ma potrebbe essere parte di un’incredibile rete, molto più estesa di quanto si possa immaginare.
Si ricorda che per la legge cinese i trafficanti di bambini rischiano una pena che oscilla dai 10 anni di reclusione fino alla condanna a morte, laddove il giudizio dovesse lasciar emergere delle aggravanti ancora più crudeli ai loro danni. Ci limitiamo a sperare che queste fabbriche possano essere interamente scoperte e chiuse, e che la vita di questi poveri bimbi possa ricominciare per un verso più positivo.