Si chiama marsupioterapia, ed è una particolare terapia rivolta prevalentemente ai bambini prematuri, con la quale si cerca di agevolare un contatto “pelle a pelle” tra la madre e il bambino. In alcuni reparti maternità si è scelto anche di coinvolgere i papà o i fratellini, consapevoli dei benefici indotti da tale “allargamento”.
Nato per l’idea di due medici colombiani, alla ricerca di una pratica alternativa per i bimbi che avevano superato la fase di maggiore rischio, oggi il metodo è applicato anche altrove grazie agli sperimentati vantaggi, da consolidarsi dopo che – naturalmente – alcuni parametri medici sono stati stabilizzati. Ma come avviene?
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La marsupioterapia prevede che il bimbo venga posto verticalmente sul seno materno, coperto dai vestiti e dal lenzuolo della mamma. In questo modo viene ricreato un ambiente simile a quello uterino, con il piccolo che può ascoltare il battito del cuore della madre. Inoltre, la posizione può permettere anche l’allattamento al seno, e può essere utilizzata per poter fornire qualsiasi tipologia di assistenza medica.
I benefici sono inoltre estesi anche nei confronti della mamma, che potrà ben apprezzare i vantaggi di un simile approccio. Che ne pensate?