Storie di vita

Diventa mamma a 44 anni dopo tumore allo stomaco

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E’ una bella storia di speranza e di vita quella che ci riporta l’Ansa documentandoci le vicende di una donna, Laura, che 9 anni fa è stata colpita da un brutto tumore allo stomaco. La diagnosi, immediata, è stata particolarmente brutale: un carcinoma di 4 centimetri che deve essere immediatamente rimosso, entro 15 giorni.

La donna non ha potuto far altro che recuperare le forze, avvisare il marito e cercare di affrontare con coraggio l’iter che la conduce all’asportazione dello stomaco. Viene quindi sottoposta alla nutrizione enterale (ovvero, sacche di cibo che sono infuse da una pompa con un sondino naso-gastrico), e un lungo periodo di recupero dei chili: quanto basta per affrontare una nuova fase della sua battaglia, la chemioterapia.

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Purtroppo, le difficoltà sono solo all’inizio: “Con paura e fiducia inizio la terapia endovena. Ma alla quinta infusione collasso. Cado in una specie di letargo, tutte le mucose del corpo sembrano esplodere. In due giorni perdo tutti i capelli. Vengo ricoverata d’urgenza e sottoposta ad una terapia di cortisone che mi riporta alla coscienza“.

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I medici riescono a capire cosa è accaduto: il suo corpo non aveva l’enzima necessario per poter metabolizzare il fluoro della chemio, che si era così accumulato creando elevata tossicità nell’organismo della donna. Una lunga degenza e la conseguente ripresa permette alla donna di recuperare lentamente fiducia e forza. E, soprattutto, andare incontro a una sorpresa.

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Nel giugno dello scorso anno la donna non ha infatti le mestruazioni: a 44 anni, pensa a una menopausa precoce e, invece, si tratta di ben altro. Una gravidanza. Questo il suo messaggio di forza:

Sorpresa e sgomento! Mi sono presa un po’ di tempo per riflettere: la mia situazione delicata, un figlio di 10 anni che avrebbe rischiato di perdere la mamma, l’età non giovanissima (…) A volte penso che se i medici che mi seguivano per la gastrite fossero stati più scrupolosi, la malattia non sarebbe progredita così tanto e non sarebbe stato necessario un intervento così radicale. D’altra parte sembra che il tumore fosse li da almeno tre anni e se l’avessi scoperto in tempo forse non avrei avuto il mio primo figlio”. Quindi un messaggio alle giovani donne che vengono colpite da cancro: “Continuate a pensare in positivo al dopo. Proteggete la fertilità e continuate a sognare”