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Mamma con tatuaggi non può allattare: clamorosa sentenza australiana

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Dall’Australia arriva una sentenza che sta facendo discutere tutto il mondo: la corte federale del Paese ha infatti inviato un’ingiunzione ad una mamma ventenne con tatuaggi, al fine di impedirle legalmente di allattare il figlio. Ma per quali motivi il giudice si è espresso in tal modo?

Nelle motivazioni della sentenza il giudice ha dichiarato che aver praticato il tatuaggio avrebbe potuto esporre il piccolo di 11 mesi ad un rischio “inaccettabile” di contrarre un’infezione da Hiv. Il tutto, nonostante la donna avesse effettuate un apposito test, risultato negativo, e che il tatuatore scelto fosse regolarmente in linea con le norme locali.

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Il giudice non sembra tuttavia aver fatto tesoro di queste evidenze. Anzi, ha sentenziato che tali valutazioni non potevano comunque controbilanciare i potenziali malus in capo al bambino: il rischio è stato infatti giudicato troppo elevato a dispetto di tutte le precauzioni prese.

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Naturalmente, la sentenza è arrivata a margine di una disputa (ben immaginabile) tra la donna e l’ex compagno della mamma, che a sua volta ha intentato una causa di affidamento del piccolo. All’interno della controversia il papà ha dichiarato che la pratica del tatuaggio fatta dalla mamma potrebbe incrementare il rischio di incolumità del figlio e, pertanto, puntare a una conclusione dell’affidamento materno.

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A niente sembrano per il momento essere servite le evidenze supportate dalle associazioni, che sottolineano il beneficio dell’allattamento materno rispetto al rischio – che oltre che minimo era stato ben gestito dalla madre – di contrarre infezioni da trasmettere al figlio attraverso il tatuaggio. Purtroppo, la sentenza sembra non contemplare le conseguenze psicologiche e fisiche sul bimbo, che a fronte di questa decisione perderà elementi nutritivi e di “contatto” con la propria madre… Che ne pensate?