Bambino

Catarro e bambini piccoli: come eliminarlo senza incorrere in errori

 

Desta sempre preoccupazione tra le mamme e i papà dei neonati il catarro. I neonati è noto che non sanno e non possono quindi soffiarsi il naso e questo crea loro problemi di respirazione. Se pensiamo che al catarro è associata la tosse il bambino, pur trattandosi di un banale raffreddamento, appare debilitato. E per fortuna che c’è la tosse, una forma di difesa importante anche se fastidiosa e preoccupante per i genitori, ma essa è un valido meccanismo per la pulizia delle vie respiratorie generato proprio da muco, catarro ed eventuali corpi estranei. Il catarro è un muco denso, vischioso che nei neonati può avere diverse origini, ma in genere è il sintomo di una infezione virale o batterica alle prime vie respiratorie e che può essere anche infetto. I rimedi per eliminarlo facilmente.

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Pulizia del naso Nel neonato e specie se c’è catarro in gola è importante la pulizia del nasino, un gesto che dovrebbe essere di igiene quotidiana sin dai primi giorni di vita e fino a quando il bambino non sè in grado di soffiarselo da solo. La pulizia del naso, raffreddore o no, è fondamentale per aiutare il bebè a respirare meglio, proteggendo una delle prime vie d’accesso di virus, batteri e agenti inquinanti nell’organismo.

Il lavaggio nasale possiamo farlo con la soluzione fisiologica o con le tante soluzioni reperibili in commercio in flaconcini monodose o in spray. Nel caso in cui si utilizzi la fisiologica, la dose varia a seconda dell’età del bimbo: 3 ml fino all’anno di età, 5 ml fino a 3 anni, 10 ml dopo i tre anni. Sempre a seconda dell’età del bambino, cambia la posizione in cui il lavaggio va eseguito.

  1. Il neonato è disteso sul fasciatoio, il capo leggermente ruotato di lato, prima da una parte e poi dall’altra, la testa più bassa rispetto alle spalle con un cuscino sottile sotto alla testa del bebè in modo che la fisiologica non scenda in gola. (Con i bambini più grandi l’operazione può essere eseguita in piedi o seduti, sempre avendo cura che abbiano la testa ruotato e in posizione più bassa rispetto alle spalle).
  2. Inseriamo il beccuccio della siringa nella narice e direzioniamo lo spruzzo verso l’orecchio in modo che la fisiologica esca dall’altra narice. Lavata una narice si procede al lavaggio dell’altra, due volte al giorno in condizioni di normalità, più volte al giorno se il piccolo è raffreddato o ha il naso chiuso.
  3. Oltre a questa metodica l’aspirazione, con appositi aspiratori o con le pompette, dei muchi o del muco è necessaria per eliminare il muco in eccesso dopo il lavaggio, mentre con i bambini più grandi è sufficiente soffiare o far soffiare loro il naso. Solo dopo questa operazione completa, e soltanto se il bambino è raffreddato, possiamo instillare nelle narici gocce decongestionanti

Sciogliere il catarro

  1. Nei lattanti, secondo le nuove linee guida pediatriche è vietata la somministrazione di mucolitici per i lattanti, perché i principi attivi contenuti in questi farmaci possono provocare reazioni indesiderate proprio nei bambini piccoli. Quindi niente sciroppi per la tosse
  2. sì a suffumigi di vapore acqueo caldo per fluidificare il catarro o soluzione fisiologica vaporizzata per impedire che il flusso d’aria che raggiunge i polmoni si blocchi, garantendo l’ossigenazione del sangue.
  3. È importante che l’ambiente in casa non sia troppo secco, quindi un umidificatore può essere utile, specie nella stanza dove il bimbo dorme, non si deve fumare in casa e l’aria deve essere cambiata frequentemente. Anche se fa freddo, non importa: l’aria dev’essere pulita
  4. se il bambino dovesse a vere una difficoltà maggiore a respirare, saturate di vapore un ambiente piccolo, come può essere il bagno in cui avete lasciato andare l’acqua calda di tutti i rubinetti. Dopo aver respirato per un po’ nel vapore, il bambino starà meglio