Storie di vita

Bimbo di 11 mesi figlio di vegani ricoverato per denutrizione: scatta la polemica

figlio di vegani

Negli ultimi giorni si è rinnovata un’aspra polemica tra chi si schiera contro la filosofia vegana, e chi invece ritiene che la vicenda che raccontiamo di seguito sia stata strumentalizzata per contestare, ancora una volta, chi scegliere di percorrere una strada vegan.

La storia vede come protagonista un piccolo bimbo di 11 mesi, ricoverato all’ospedale Meyer di Firenze, in condizioni di denutrizione. Il piccolo era stato portato in ospedale per malessere, e i genitori sono stati d’ufficio iscritti nel registro degli indagati per maltrattamenti in famiglia. Alla procura ora il compito di stabilire se vi siano state condotte delittuose da parte dei genitori, e verificare se il bimbo fosse seguito da un pediatra.

I media si sono particolarmente concentrati sul fatto che i genitori del bimbo fossero vegani: più o meno superficialmente, molti si sono scagliati contro questo approccio, domandandosi se una dieta totalmente priva di carne e di derivati animali come il latte o le uova, possa essere rischiosa per un bambino.

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“E’ vero che” – affermava il pediatra Luciano Proietti sulle pagine di Vanity Fair – “è necessario fare molta attenzione all’alimentazione nei primi 2 anni di vita dei bambini, perchè è una fase declinata e importante. Ma spesso manca proprio una corretta informazione: nemmeno i pediatri la forniscono“.

Secondo il pediatra, in particolar modo, “bisogna equilibrare i nutrienti. Spesso, però, i genitori fanno da sé e cercano informazioni su testi che non hanno fondamento scientifico, sia che parlino di alimentazione vegetariana e vegana, che onnivora. Invece i nutrienti devono essere equilibrati“.

“Per quanto non mi piaccia il termine “vegano”, perché mi sa di ideologico” – continua Proietti su Vanity Fair – “fino a quando il bambino è lattante, e entro i primi due anni di vita, biologicamente lo è. Il suo cibo principale è il latte della mamma e, se non c’è, l’unica alternativa è il latte in polvere con proteine vegetali, non con proteine vaccine. Il resto dell’alimentazione deve servire per un’integrazione calorica, ma non proteica: non dovrebbero essere dati alimenti di origine animale“.