La storia che vogliamo raccontarvi oggi è una di quelle di grandissimo coraggio e di enorme tenacia di vivere. È la storia di Jack Stevens, un bambino affetto dalla sindrome del lato sinistro ipoplastico: Jack vive come se avesse metà cuore e, nonostante ciò, è già riuscito a sopravvivere a 9 operazioni gravi e un ictus. Il tutto, a soli 15 mesi.
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Insomma, nonostante abbia poco più di un anno di vita, il piccolo Jack ha già attraversato un calvario davvero incredibile. Un percorso fatto di sofferenze e di difficoltà che, tuttavia, non sembra aver sconfitto la sua voglia di vivere, e di farcela ancora una volta. Ma andiamo con ordine.
Jack è nato con la sindrome del “cuore sinistro ipoplastico”. Il che vuol dire che, sostanzialmente, Jack è nato con la parte sinistra del cuore che non si è formata correttamente. Al momento della nascita il bimbo pesava solamente 2 chili, e scarse erano le possibilità di sopravvivenza. Quando Jack aveva solo 3 settimane, poi, è stato sottoposto a un intervento chirurgico (la procedura Norwood) al fine di stabilizzare il suo flusso sanguigno.
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A tale procedura sono poi seguite ben 4 operazioni al cuore, e altre 5 operazioni per diversi motivi. Non solo: i medici hanno dovuto sostanzialmente “resuscitarlo” per almeno 3 volte. Jack, nonostante sembrasse spacciato, ce l’ha sempre fatta, dimostrando un incredibile tenacia.
Recentemente il bimbo è poi riuscito a trovare un pò di serenità. I medici ritenevano che le sue condizioni fossero sufficientemente solide e gli hanno permesso di tornare a casa. Tuttavia, a causa di un ictus, lo sfortunato Jack ha dovuto far ritorno in clinica. Successivamente Jack ha dovuto superare altre operazioni, ed è poi tornato nuovamente a casa. A dispetto di tutte le difficoltà finora incontrate, Jack ha superato brillantemente le fasi più delicate e, per la prima volta, gli è stato addirittura rimosso il tubo dell’alimentazione.
“Ha dovuto affrontare tanto in così poco tempo ma ce la sta facendo davvero bene” – ha dichiarato il padre Chris Stevens durante un’intervista concessa al Daily Mail. “Quando aveva solo una settimana è stato sottoposto a un’operazione a cuore aperto e, successivamente, ad altre tre” – ricorda ancora l’uomo – “è stato difficile vederlo disteso in un letto di ospedale circondato dalle macchine e dai tubi, ma sapevamo che questa era la cosa migliore per lui e infatti Jack ha combattuto tutte queste battaglie, è un piccolo combattente“.