Tutti gli articoli di Roberto Rossi

Gatti e neonati: una compilation da non perdere! [VIDEO]

gatti bambini

Quella tra i gatti e i neonati è una convivenza di norma molto felice e, per giunta, priva di gravi preoccupazioni. Come ci dimostra questo video, infatti, è molto probabile che tra i più piccoli e i felini possano instaurarsi delle relazioni istantanee e spontanee, basate sulla genuinità del rapporto.

Ma è possibile ipotizzare una convivenza e un contatto tra i gatti e i più piccoli, senza alcuna paura? La risposta è certamente positiva, sebbene non possano che essere prese alcune precauzioni, fin dal periodo della gravidanza della madre.

Ad esempio, durante la “dolce attesa” è sempre bene affidare la cura e la pulizia delle lettiere ad altre persone (mariti, altri figli o altri parenti, ecc.), così come è bene cercare di affilare le unghie dei propri gatti in maniera più frequente del solito, al fine di evitare dei graffi accidentali.

Una volta nato, è bene abituare il gatto alla presenza del neonato e, viceversa, il neonato alla presenza del gatto. Fateli convivere all’interno di una stessa stanza (sotto il vostro continuo controllo, specialmente nei primi periodi), e date quindi accesso al gatto alla camera dei bimbi (evitando magari che vada a finire sulla culla, sulla quale potrete mettere una comoda zanzariera).

Gattino di 6 settimane nutrito con una siringa [VIDEO]

gattino

Questo tenero gattino di sole 6 settimane viene nutrito con una siringa adattata alle sue esigenze. Si tratta di un metodo non certo inconsueto di “allattare” artificialmente un micio, sebbene la maggior parte dei padroni preferisca ricorrere a un biberon simile a quello utilizzato per sfamare i bambini.

La cosa importante è cercare di comprendere quale possa essere la soluzione migliore sul proprio gattino: è infatti necessario trovare il giusto compromesso tra l’esigenza di “succhiare” l’alimento dal contenitore, e l’altrettanto evidente esigenza di evitare che il micio ingerisca aria, o faccia troppa fatica a nutrirsi.

In questo caso vediamo una soluzione non troppo comune, ma certamente non scorretta. Considerando che non esiste una via risolutiva migliore delle altre, il nostro consiglio – qualora vi troviate nella delicata situazione di dover pensare alla cura alimentare dei mici appena nati – è comunque quello di ricorrere al suggerimento esperto di un veterinario che possa seguirvi durante questa fase estremamente importante.

Per quanto ovvio, ricordate che l’alimento da somministrare al cucciolo non sarà del latte ordinario, ma sarà rappresentato da un latte specifico per i gattini più piccoli, che abbia delle sostanze nutritive tali da sostituire il colostro materno.

 

Parlare con i neonati li farà diventare più intelligenti

parlare bambiniParlare con i neonati

Quante volte abbiamo sentito che i neonati sarebbero in grado di “capire” le percezioni esterne, e reagire “come se volessero parlare”? Ebbene, un recente studio conferma che – seppur non proprio in questi termini – le abitudini intraprese dal piccolo nei primissimi mesi di vita possono influenzare il comportamento negli anni a seguire.

Ad esempio, i neonati riescono a sentire se i genitori hanno o meno la situazione solo controllo. Solamente con la giusta serenità e il giusto controllo del contesto, i neonati potranno sentirsi sicuri e autonomi, crescendo più sereni anche sotto il profilo della nanna e delle regole di natura alimentare.

Elemento estremamente importante per la crescita di un neonato è la voce della mamma: parlate con il bambino frequentemente, perché questo aiuterà il piccolo a stimolare alcune aree del cervello che gli consentiranno di sviluppare una maggiore facilità di linguaggio e ampie capacità di natura cognitiva, che potranno influire positivamente sul suo rendimento scolastico, generando una vera e propria marcia in più fino al raggiungimento dell’età anagrafica utile per la frequentazione delle prime scuole.

Secondo quanto affermano i ricercatori della Stanford University, come pubblicato sulla rivista Psychological Science, parlare con il bambino darebbe quindi estremi vantaggi. Per stabilire ciò, gli studiosi hanno seguito un gruppo di bambini per sei mesi, sottoponendoli a diversi test: da tali analisi è emerso che i bambini ai quali i genitori avevano parlato di più mostravano altresì delle competenze linguistiche maggiori, un vocabolario più ricco e una maggiore velocità nell’elaborare le parole.

Ancora più nel dettaglio, i ricercatori hanno evidenziato come il periodo più importante per l’acquisizione linguistica è il primo anno di vita. In questo frangente è bene abituare il bambino a non sentire solo frasi semplici e dirette, ma anche frasi più articolate e mature!

Quando i bambini imparano a leggere?

bambini leggono

Il bellissimo filmato che vogliamo mostrarvi quest’oggi rappresenta per noi un’occasione molto utile per soffermarci sull’età in cui i bambini imparano a leggere, contribuendo in tal modo a tranquillizzare alcune delle principali preoccupazioni che giungono mediante email alla nostra redazione.

In linea di massima, non vi è un’età precisa per l’apprendimento della lettura. Basti considerare che in prima elementare i bambini hanno una capacità molto varia: alcuni sanno praticamente leggere in maniera molto buona, altri sono invece completamente a digiuno dalla lettura. In gran parte dipende dall’interesse che il bambino riflette nella lettura, e dagli stimoli ambientali che riceverà (ad esempio, un buon accompagnamento da parte dei genitori).

Il nostro consiglio è semplicemente quello di non forzare i tempi di apprendimento della lettura. Lasciatelo libero di imparare quello che desidera e, magari, cercate di applicare dei buoni esempi (un aiuto in tal senso potrebbero darlo i fratelli maggiori).

Iniziate inoltre a fargli leggere qualcosa di divertente. Alcuni bambini imparano a leggere le copertine delle riviste, altri le targhe delle auto, altri ancora i cartelli, e così via. Insomma, cercate di stimolare la sua curiosità, e il resto verrà da sé!

7 modi per far addormentare i bambini [VIDEO]

bambini che dormono

Tutti coloro i quali hanno a che fare con bambini molto piccoli, sanno bene che durante il loro primo anno di vita il loro sonno può essere molto turbolentouno dei problemi maggiori per i neo genitori è infatti quello di “insegnare” ai propri pargoli a dormire, e non sempre con metodi convenzionali (nel filmato che vogliamo proporvi oggi ci sono comunque 7 metodi molto simpatici e carini).

La soluzione a quanto precede non è attualmente ancora a disposizione degli “sfortunati” genitori. Tuttavia, pur essendo certi che un metodo perfetto attualmente non esiste, è possibile cercare di elaborare alcuni consigli che potranno essere particolarmente utili per poter conseguire un sonno più ristoratore.

Innanzitutto, non spaventatevi se i vostri figli piccoli si svegliano improvvisamente durante la notta: all’inizio i “cuccioli d’uomo” non sanno come dormire, e hanno bisogno dell’aiuto dei genitori per impararlo. Nel 10-15% dei casi, i bambini soffrono di risvegli frequenti, e non riescono a dormire per più di 6 ore di seguito. Complessivamente, tuttavia, i neonati sono dormiglioni: un bimbo di poche settimane può dormire più di 15 ore al giorno, a tre mesi ne dorme fino a 15, a nove mesi 14, e così via. Insomma, se dorme troppo durante il giorno, è possibile che la notte non riesca a riposare adeguatamente. Per tale motivo, cercate di ridurre dolcemente i pisolini giornalieri.

Altro motivo di insonnia può essere il ricorso all’allattamento frequente (meno di 1 ora e mezzo durante le prime settimane di vita). In altri termini, il neonato tende a svegliarsi perché è abituato al rapporto frequente con il seno e, pertanto, mostra di avere fame ogni volta che si sveglia.

Altra causa è la c.d. “ansia di separazione”. Tra gli otto e i diciotto mesi il piccolo può soffrire del distacco dalla madre (che magari lo accompagna all’asilo nido o lo lascia alla babysitter): di notte il bambino può riprovare tali esperienze, rivivendo l’ansia nel sogno. In questo caso cercate di stargli vicino fino a quando non si calma!

https://www.youtube.com/watch?v=UJPJrBd4TdU

Ciuccio per bambini, tutto ciò che c’è da sapere

ciuccio

L’uso del ciuccio nei bambini è argomento del quale si continua a parlare con incerte conclusioni. Molte persone sono infatti convinte che il ciucco sia utile elemento da lasciar usare liberamente al bimbo, mentre altre sono contrarie nell’abituare eccessivamente il piccolo all’utilizzo di questo strumento, essendo addirittura convinte che il ciuccio possa reprimere alcuni atteggiamenti del bimbo, o possa comprometterne un corretto sviluppo facciale.

Insomma, la confusione sembra regnare sovrana. Sul web abbiamo tuttavia trovato 10 utili spunti per un uso corretto del ciuccio, che vogliamo condividere con voi:

  1. Nessuna collana: il ciuccio deve essere libero, e mai legato a una collana (cosa che genererebbe anche un accentuato rischio di soffocamento). Meglio raccogliere e lavare il ciucco 40 volte al giorno, piuttosto che legare il piccolo a un collare.
  2. Lunghezza: tra l’anello e la punta del succhiotto non dovrebbero esserci più di 3,8 cm. In questo modo vi assicurerete che il piccolo non possa mettere il ciuccio interamente in bocca.
  3. Pianto: non usate il ciuccio per “placare” il bimbo che piange, se non conoscete la causa. Cercate piuttosto di capire perché il piccolo si sta lamentando, e usare il ciuccio in via temporanea, come calmante.
  4. Mai oltre i 24 mesi: se il piccolo ha compiuto due anni, è il momento di dire addio al ciuccio. Una eliminazione di tale elemento anche prima è consigliata in caso di mal occlusioni dentali.
  5. Meglio il ciuccio che il dito: se il vostro bambino tende a compensare la mancanza del ciuccio succhiando il dito, sappiate che è meglio ricorrere al primo piuttosto che continuare con il secondo.
  6. Mai il ciuccio imbevuto: alcune donne hanno l’abitudine di dare il ciuccio ai bambini dopo averlo immesso in sostanze dolci. In questo modo, tuttavia, favorirete l’insorgere prematura di carie.
  7. Dentini: se il bambino ha i primi dentini che stanno spuntando, un uso moderato del ciuccio potrebbe calmare le sue tensioni.
  8. Non con le otiti: se il bambino ha problemi alle orecchie, sospendete l’utilizzo del ciucco e recatevi dal pediatra.
  9. Ciuccio e seno: evitate l’uso del ciuccio finchè la suizione al seno non viene completamente avviata, poiché potrebbe rallentare nel bambino l’abitudine a nutrirsi.
  10. Ciuccio personalizzato: preferite ciucci che – per forme e dimensioni – siano consoni al vostro piccolo.

Risate contagiose dei bambini! Un video ultra divertente! [VIDEO]

risate bambini

Non c’è dubbio: un bambino che ride è certamente uno dei “suoni” più divertenti e contagiosi che si possano mai sentire. Risate spontanee e immediate, che provocheranno una gioia senza eguali, regalandoci a nostra volta una felicità davvero incondizionata!

Ai bambini di questo video basta d’altronde davvero poco per divertirsi: in alcuni casi basta guardarsi negli occhi, in altri basta un movimento inconsulto, in altri ancora che una persona entri nella stanza. Il risultato è comunque sempre e solamente uno: i piccoli iniziano a ridere in maniera contagiosa, diffondendo la loro ilarità e la loro allegria a tutti coloro che abbiano la fortuna di essere con loro in questo specifico momento.

Vi lasciamo pertanto a questo imperdibile filmato in grado di raccogliere le risate più divertenti e contagiose dei bambini. Un filmato che vi regalerà qualche minuto di simpatia, ricordandovi che – in fondo – per essere veramente felici è sufficiente apprezzare le cose semplici della vita, che tutti i giorni abbiano l’occasione di incontrare e di sfiorare, con eccessiva trascuratezza.

Lasciatevi andare come fanno questi bambini e, vedrete, la vita inizierà a sorridervi in maniera più frequente e deliziosa! Voi che ne pensate? Fateci sapere la vostra opinione!

http://www.youtube.com/watch?v=L49VXZwfup8

Gemelline di 10 mesi festeggiano il ritorno del padre! [VIDEO]

Gemelline di 10 mesi

Dopo il video delle gemelline di 19 mesi che si scatenano al suono della chitarra del padre, ecco un altro meraviglioso video di vita quotidiana, che ritrae altre gemelline (un po’ più piccole!) che festeggiano a loro modo il ritorno del padre dal luogo di lavoro.

Il video è girato dalla madre delle due pargole (Anabel & Lydia), proprio per diffondere ad amici, parenti e resto del mondo quanto sia spontanea e profonda la gioia che le due figliolette possono provare ogni giorno quando vedono il loro padre tornare dal lavoro.

Il filmato è semplice ma, nello stesso tempo, infinitamente emozionante: la gioia delle gemelline è infatti veramente spontanea e incondizionata, e due enormi sorrisi riescono a stamparsi sui loro visi non appena scorgono la persona che ha dato loro la vita, e che crea quotidianamente con loro un legame d’amore estremamente profondo. Le due gemelline iniziano così ad agitarsi, non vedendo l’ora di abbracciare il papà.

Voi che ne pensate? Non trovate, come noi, che si tratti di un video davvero molto molto dolce? Fateci sapere la vostra opinione e segnalateci altri filmati simili!

Gemelline di 19 mesi ballano al suono della chitarra [VIDEO]

gamelline

Nel filmato con il quale vogliamo cominciare questa giornata due gemelline di appena 19 mesi ballano in maniera scatenata davanti al loro padre, che sta suonando una musica sconosciuta con una chitarra.

A caricare il video è stato lo stesso padre delle pargole, che ha voluto in tal modo diffondere il filmato che vede le due piccole divertirsi e muoversi in maniera del tutto spontanea davanti alla telecamera. Il padre ci dice altresì che la musica è “nuova”, e che è stata da lui creata appositamente per piacere alle due bambine.

Le gemelline si divertono e di scatenano un mondo, perdendo l’equilibrio, rialzandosi e facendo il giusto caos nella stanza che li sta ospitando.

Un video che, in effetti, ci dimostra ancora una volta quanto sia immediato il riscontro che i bambini possono dare nei confronti della musica, e quanto è importante la musica per la loro crescita e per il loro sviluppo. Non è un caso che sono in fase di cresce diffusione numerosi corsi di introduzione alla musica rivolti proprio ai bimbi di età inferiore ai 4-5 anni: un primo passo verso un mondo tutto da esplorare!

Ecografia 3D: ecco cosa è e a cosa serve!

bambino nel pancione

L’ecografia 3D (tridimensionale) è una nuova tecnica che consente di effettuare delle ecografie straordinariamente dettagliate. Un utile sistema per cercare di individuare meglio le caratteristiche del nascituro ma che, in effetti, toglie un po’ di sorpresa ai genitori, i quali potranno conoscere in anticipo i contorni del viso del bambino o della bambina che nascerà!

Insomma, il periodo delle ecografie in bianco e nero, con contorni scarsamente interpretabili, sembra essere giunto al termine. Con le nuove ecografie tridimensionali è infatti possibile non solo scorgere alcuni dettagli fondamentali del nascituro, ma anche le sue espressioni, i sorrisi, i pianti e ogni minima caratteristica del bebè!

Per quanto si possa effettuare una ecografia tridimensionale anche prima, i migliori e più attendibili risultati si ottengono generalmente dopo la 26ma settimana, momento in cui i bambini iniziano a disporre di sufficiente grasso sotto la pelle da poter essere maggiormente percepibili nelle caratteristiche di tridimensionalità. In questa fase, inoltre, i bambini iniziano a sorridere e a compiere delle espressioni “umane”, che andranno a replicare durante la loro vita.

Le ecografie 3D sono pertanto delle vere e proprie fotografie del bambino, sicuramente le prime che andranno a costituire il suo personalissimo album fotografico. Tuttavia, il costo di queste ecografie non è proprio alla portata di tutti, visto e considerato che in Gran Bretagna il business alimentato dalle fotografie tridimensionali del bebè ancora in grembo ha portato il costo dei singoli scatti tra le 100 e le 500 sterline.

Nonostante l’esosità del costo delle ecografie tridimensionali, il mercato – soprattutto nelle migliori cliniche private – sembra essere in forte crescita. Sono sempre di più, infatti, i genitori che puntano a disporre di una fotografia in “anteprima” del proprio bebè, da condividere con parenti e amici, anticipando il viso del bimbo che verrà. Scattando più foto consecutivamente è inoltre possibile effettuare un vero e proprio video.

Insomma, il tempo delle incognite sembra essere realmente finito. Voi che ne pensate? La scienza si sta spingendo troppo oltre, prestandosi a questa spettacolarizzazione della gravidanza, o siete d’accordo con la nascita e l’esplosione di questo business milionario?

I gatti amano i bambini, un video spettacolare!

gatti bambini

I cani amano i bambini, ma il loro affetto non è certamente esclusivo! In questa compilation di filmati, infatti, vedremo una serie di bambini alle prese con l’amore erogato gratuitamente dai mici di famiglia. Un rapporto sincero e appassionato, in cui i cuccioli d’uomo impareranno a interagire con gatti di ogni razza e dimensione.

Un filmato che è altresì l’occasione per parlare brevemente di quanto possa essere incoraggiabile il rapporto tra i bambini e gli animali domestici. Un rapporto che non potrà che essere improntato sotto la supervisione dei genitori, ma che dovrà essere incoraggiato al fine di migliorare il livello di sviluppo dei bambini, che proprio  dal rapporto con i mici potranno ottenere un sicuro giovamento.

Un rapporto disciplinato con gli animali potrà inoltre contribuire a rafforzare il proprio organismo, fornendo ai bambini quegli anticorpi fondamentali per una crescita più sana. Non abbiate pertanto paura di far interagire il pupo con gatti e cani di casa: l’importante è che tutto ciò avvenga sotto la vostra supervisione e, naturalmente, in un contesto di igiene e di pulizia!

Detto questo, buon divertimento con questo tenerissimo video!

Parto indolore: preferito anche se più lungo

parto indolore

Il parto indolore attraverso anestesia epidurale aumenta anche di 3 ore il tempo necessario per mettere al mondo un bambino. Nonostante ciò, questa possibilità (oramai diffusa in tutte le strutture specializzate) è preferita da un numero crescente di future madri, evidentemente interessate alla scelta di avvertire meno dolore nel travaglio e, pertanto, avere un miglior ricordo di questo incredibile momento.

Secondo quanto affermavano pochi giorni fa i medici dell’Università della California, a San Francisco, grazie a uno studio condotto sulla rivista Obstretrics and Gynaecology, le donne che ricevono l’epidurale avvertono che il parto “ci sarà” con circa un’ora di ritardo, poiché hanno maggiori difficoltà ad avvertire le contrazioni, e a spingere efficacemente a causa dell’intorpidimento provocato dall’anestesia.

Il team di ricercatori, analizzando un campione di oltre 42 mila donne, ha tuttavia evidenziato che tra coloro che hanno ricevuto l’epidurale il 95% delle pazienti alle prese con il loro figlio partorisce entro 3 ore 20 minuti senza anestesia, contro le 5 ore e 40 minuti con anestesia. Tra coloro che hanno avuto altri figli, il parto avviene entro 1 ora e 20 minuti senza anestesia, e 4 ore e 15 minuti con l’anestesia.