L’aumento di peso in gravidanza è un elemento del tutto normale nel corretto sviluppo della donna e del bimbo. E se rimane all’interno di certi limiti, è addirittura un evento fondamentale per garantire la giusta salute di entrambi. Ma come avviene l’aumento del peso in gravidanza?
In primo luogo, nei primi tre mesi di gestazione l’incremento del peso è dovuto soprattutto all’accumulo di riserve energetiche, necessarie per poter fornire al bimbo un apporto adeguato di elementi nutrienti negli ultimi mesi di gravidanza. In questa parte, infatti, il feto cresce con grande rapidità, contribuendo concretamente all’aumento di peso della madre. A proposito: ricordate sempre che il peso della madre è importante non solamente durante la gravidanza, bensì anche prima. Ricordate in tal senso che al momento del concepimento è importante avere un peso ideale, ed accrescerlo gradualmente a un ritmo moderato durante la gravidanza.
Un incremento eccessivo, o una scarsa crescita del peso materno, dovrebbero essere condizioni da tenere sotto stretto controllo medico. Un eccessivo aumento farebbe salire il rischio di feti c.d. “macrosomici” (cioè di peso superiore ai 4kg, con potenziali complicazioni al momento del parto). Non solo: una sovralimentazione durante la gravidanza affaticherebbe anche l’apparato digerente della donna, con possibili ripercussioni sulla salute del feto.
Di contro, una ridotta crescita di peso potrebbe essere altresì indice di scarsa nutrizione fetale o di una patologia in corso e aumentare dunque il rischio di parti prematuri e di ritardi nello sviluppo, con varie ripercussioni nelle età successive. È ben noto – ed è altresì confermato dalle principali ricerche in tal proposito – che un basso peso alla nascita è associabile a una più elevata mortalità fetale e perinatale, con incremento del rischio di malformazioni e di stati anemici per carenza di elementi come il ferro, la vitamina A e la vitamina B12.
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Detto ciò, diviene facilmente comprensibile quanto sia importante il costante monitoraggio del proprio peso corporeo, abolendo fin da subito la “vecchia regola” secondo cui la gestante dovrebbe mangiare “per due” per poter mantenere in salute il feto. Durante la gravidanza, invece, l’organismo della mamma dovrà costituire i tessuti del feto in formazione (circa 3 kg), la placenta (circa 0,5 kg), il liquido amniotico (circa 1 kg), e contemporaneamente depositare grassi di riserva (circa 3 kg), sostenere l’espansione di sangue e liquidi interstiziali (tra i 2,5 e i 3 kg), la crescita del seno (400 g) e dell’utero (1 kg). Pertanto, un incremento importante, che richiede un incrementato bisogno di energia e di nutrienti, ma certamente non soddisfatta “raddoppiando” le dosi alimentari.
L’aumentata richiesta metabolica viene infatti mediamente soddisfatta mediante un supplemento quotidiano di circa 250 calorie (cioè, appena 100 grammi di pane o un fetta di torta alle mele!). naturalmente, è bene ricavare tale energia aggiuntiva da elementi nutrienti ricchi come proteine ad elevato valore biologico (carne, pesce senza mercurio, latticini), e ancora con un corposo apporto di fibra (che avrebbe altresì il compito di combattere la stitichezza e i problemi emorroidali).
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In tale evidenza, ricordiamo inoltre che come l’incremento ponderale, anche l’entità dell’apporto calorico dipende dalle condizioni della madre all’inizio della gravidanza. A una gestante normopeso si raccomanda infatti un incremento tra le 150 e le 200 calorie al giorno, mentre a una madre sottopeso l’incremento consigliato sarà di circa 350 – 400 calorie. Per una madre sovrappeso, l’incremento sarà di appena 100 – 150 calorie.
Parlatene con il vostro medico, e abbiate cura di monitorare il peso durante le vostre diverse fasi di gravidanza, per il bene della vostra salute e di quella del bimbo che nascerà dal vostro grembo!