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Allattamento, prevenire è “meglio”: guida alle buone pratiche

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Tante volte sul nostro sito ci siamo soffermati sulla straordinaria importanza dell’allattamento, un momento “magico” di condivisione tra la mamma e il bambino. Ebbene, tale momento non deve essere affatto trascurato e, anzi, può essere molto utile cercare di prepararsi al meglio a tale attività quotidiana durante la gravidanza. Ma in che modo?

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In primo luogo, il nostro consiglio è quello di domandare all’ospedale se praticano il rooming in, una frequente iniziativa che permette al bimbo di rimanere nella stanza insieme alla mamma per tutta la durata della degenza ospedaliera. Tuttavia, nonostante i benefici e le rassicurazioni in tal proposito, non tutti gli ospedali sembrano essere in grado di garantire una simile modalità gestionale della relazione tra la mamma e il proprio bimbo, con la conseguenza che il piccolo, appena nato, trascorrerà buona parte della giornata nella nursery, con incontri con la mamma solo per le poppate.

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Qualora il centro ospedaliero presso il quale andrete a partorire non dovesse praticare il rooming in, cercate di capire come verrà amministrato il piccolo quando non ci siete. Purtroppo in alcuni ospedali, durante le pause tra una poppata e l’altra, il bimbo viene tranquillizzato (in caso di pianto) con del latte artificiale. Ebbene, è opportuno chiarire che non bisogna assolutamente dare altre sostanze oltre al latte materno, qualora non fosse strettamente necessario.

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Le motivazioni di tale cautela sono molte e facilmente comprensibili a tutti coloro che ci hanno seguito con affetto nel corso degli anni. In prima istanza, se viene attaccato solamente al vostro seno il bimbo riuscirà ad apprendere più celermente le corrette regole di suzione, senza essere distratto da tettarelle, ciucci e altri elementi che andranno a influenzarlo con una tecnica di suzione diversa da quella utile per attaccarsi al seno materno (in altri termini, il rischio è che il bimbo si “confonda”!).

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In secondo luogo, maggiore è la capacità e la frequenza di “attacco” al seno da parte del bimbo, e maggiore sarà la stimolazione della produzione del latto. Alcuni studi hanno in merito sottolineato come si possa anticipare l’arrivo della montata lattea anche di 12-24 ore se non vi sono distrazioni di natura esterna. Se invece il bimbo riceve delle aggiunte, al momento della poppata è possibile che il bimbo possa avere meno fame e, di conseguenza, stimolare meno la produzione del latte materno.

Pertanto, giocate un pò di anticipo e chiarite questi aspetti con il vostro ospedale: prevenire eventuali malumori e incongruenze è sicuramente meglio!